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Integrazione. Napoli, corsi di guida gratuiti per cento donne rifugiate

Roma, 7 febbraio 2024 – Napoli si distingue ancora una volta come esempio di solidarietà e inclusione, grazie a un innovativo protocollo sottoscritto dal Comune, dal Ministero delle Infrastrutture, dall’Unhcr (Agenzia Onu per i Rifugiati) e dalle associazioni di categoria Unasca e Confarca. Questo progetto unico mira a offrire opportunità di formazione e integrazione a cento donne rifugiate che attualmente risiedono nella città partenopea.

Il protocollo prevede l’accesso gratuito a corsi presso scuole guida disseminate su tutto il territorio cittadino, al fine di conseguire la patente di guida di categoria A1 o B. La patente non è solo un documento di identità stradale, ma si configura anche come uno strumento cruciale per l’inserimento lavorativo di queste donne nel tessuto sociale italiano.

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha sottolineato l’importanza di questo progetto nel contesto delle politiche d’inclusione dei migranti condotte dal Comune: “È un progetto che offre un contributo importante al sistema dell’accoglienza e dell’integrazione delle persone migranti”. La collaborazione con organismi internazionali, il Ministero dei Trasporti e le associazioni di categoria rappresenta un passo avanti significativo nella promozione della solidarietà e dell’accoglienza.

Il progetto è nato per coinvolgere donne con lo status di rifugiato o richiedenti asilo, che sono in possesso di un regolare permesso di soggiorno o di un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Questo approccio mirato permette di concentrarsi sulle esigenze specifiche di un gruppo vulnerabile, offrendo loro la possibilità di acquisire competenze di guida essenziali per la mobilità personale e l’integrazione nella società italiana.

Umberto Volpe, a capo della Direzione Generale Territoriale del Sud del Ministero delle Infrastrutture, ha sottolineato l’obiettivo del progetto: “Una patente per una più efficace integrazione attraverso l’apprendimento delle norme di comportamento su strada e l’approfondimento della lingua italiana, mediante l’acquisizione di una nuova terminologia legata al mondo della circolazione stradale.”

Il progetto non solo garantisce il diritto alla mobilità di queste donne ma promuove anche una più ampia integrazione nella vita sociale italiana. Napoli si conferma, quindi, come un faro di speranza e solidarietà, dimostrando che l’accoglienza può essere una risorsa preziosa per la crescita e l’arricchimento reciproco.

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