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Islam. Scola: “Sì alla moschea a Milano, c’è libertà di culto”

L’arcivescovo sul dialogo tra cristiani e musulmani: “Non ci sono bastioni da abbattere, ma strade da percorrere”. E sull’immigrazione: “È la nuova Milano, il futuro è il meticciato”

Roma – 30 aprile 2013 – “Non ci sono bastioni da abbattere, ma strade da percorrere per andare incontro a quest'umanità che si va mescolando”.

È così che l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, intende l’incontro tra popoli e religioni favorito dalla migrazioni. Lo ha spiegato ieri all'inaugurazione della sede milanese di Oasis, la fondazione da lui creata dedicata al dialogo tra cristiani e musulmani.

“È sempre più prevalente  un meticciato di civiltà che si trasformerà in un meticciato tout court" ha ricordato il cardinale, che qualche giorno fa ha visitato San Giuliano, coune alle porte di Milano dove il 20% dei residenti sono immigrati. "La nuova Milano è lì – ha sottolineato -. Bisogna guardare alla metropoli Milano in un'ottica completamente diversa”.

Proprio in quest’ottica, Scola si è detto favorevole alla costruzione di una moschea a Milano: “Il principio della libertà di culto rimane un principio non applicato se mancano i luoghi dove pregare”.

Ci sono però delle condizioni da rispettare: “Bisogna agire con realismo e sapere da quali soggetti viene questa domanda, una richiesta che è proporzionata se il soggetto che chiede di creare un luogo di culto è un soggetto riconosciuto e milanese”. “Bisogna anche tenere conto della tradizione e della storia del posto, quando si parla di erigere un luogo di culto di una religione in una città come Milano”.

“Nel dialogo e nella presenza delle fedi – ha sottolineato l’arcivescovo di Milano – ci vuole sempre equilibrio”.
 

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