Parigi – 13 febbraio 2015 – Anche un partito dichiaratamente islamico correrà alle elezioni dipartimentali del prossimo marzo in Francia. Si chiama Union des démocrates musulmans de France (UDMF) e vuole "permettere ai cittadini musulmani di dare un'alternativa alla società francese in campo economico, sociale e politico".
Per ora l'UDMF, che è nato nel 2012, conta su 900 iscritti, 8 mila simpatizzanti e un solo eletto in un consiglio locale. Ha già presentato una lista a Bobigny, alle porte di Parigi, e si avvia a fare lo stesso a Lione, Nizza e Marsiglia. “Ci rivolgiamo a quei francesi di confessione musulmana che non si riconoscono nell'offerta politica attuale e vogliono uscire dal bipartitismo” ha spiegato fondatore Najib Azergui
Azergui, un professore di informatica, accusa la destra di discriminazione nei confronti dei musulmani e la sinistra di aver sfruttato e strumentalizzato i loro voti. Non vuole importare la sharia in Francia, ma rivendica la “completa compatibilità tra l'islam e i valori democratici”. Quanto alla laicità, fa notare che nel Paese esiste già un Partito Cristiano Democratico (PCD).
Il programma dell'UDMF, tra le altre cose, parla dell'importanza dell'educazione civica, appoggia il diritto di voto per gli immigrati alle elezioni locali, critica il divieto di indossare il velo nei luoghi pubblici. Il partito vorrebbe anche far studiare l'arabo nelle scuole, propone l'introduzione della finanza islamica per “moralizzare il sistema capitalista” e investimenti nell'industria del cibo halal per produrre posti di lavoro. Appoggia poi l'ingresso della Turchia nell'Ue
La corsa dell'UDMF alle elezioni ha portato molti osservatori a citare “Sottomissione”, il romanzo di fantapolitica di Michel Houellebecq che immagina l'elezione di un presidente musulmano in Francia nel 2022. “Noi puntiamo a presentare un candidato alle presidenziali del 2017” ha dichiarato Azergui.