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Seconde generazioni. Anche a Trieste cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia

Il consiglio comunale approva la "cittadinanza civica per jus soli", verrà conferita all'inizio dell'anno scolastico agli alunni delle elementari. "Gesto simbolico di accoglienza"

Trieste – 13 febbraio 2015 – Una vera riforma della cittadinanza, che consideri finalmente italiani anche per legge i figli degli immigrati cresciuti in Italia,  arriverà solo il Parlamento si darà una mossa. Per ora ci sono solo molte promesse, intollerabili ritardi e l'ennesimo annuncio del governo di voler fare presto.

Intanto, però, aumentano i gesti simbolici dei Comuni dedicati alle seconde generazioni. Ora anche Trieste ha deciso di conferire a tutti i bambini stranieri nati in Italia e residenti sul suo territorio una "cittadinanza civica per jus soli". Potranno chiederla al sindaco i genitori dei bambini che frequentano le elementari e verranno organizzate cerimonie per la consegna degli attestati all'inizio dell'anno scolastico.

La novità è prevista da un regolamento approvato lunedì scorso in consiglio comunale dopo una seduta tutt'altro che tranquilla. Lo ha proposto Sel ed è stato approvato con i voti, tra gli altri, di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, nonostante le astensioni e i no del centrodestra, che lo bolla come “inutile”, visto che non avrà effetti sulla condizione legale di quei bambini.

"È una cosa a carattere simbolico, una cittadinanza civica che viene data come senso di accoglienza" dice Marino Sossi, il consigliere di Sel che ha proposto il regolamento. "Torino e Treviso lo hanno fatto prima di noi senza tanti clamori".

"Lo ha detto prima di me Napolitano: chi nasce in Italia dovrebbe essere italiano. Mettetevi nei panni di un bambino – sottolinea il consigliere – uno che va alle scuole elementari, è nato in Italia, parla italiano ma si sente forzatamente diverso. Scelte di questo genere, seppure senza valore legale, possono essere un modo per stemperare le differenze culturali".

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