Nel 2008 le cittadine straniere residenti hanno avuto in media 2,31 figli per donna Roma, 18 marzo 2010 – Più figli in Italia: nel 2008 si segnano 576.659 nati, circa 13mila in più rispetto all’anno precedente, grazie agli stranieri e alle madri più ‘mature’, un aumento della natalità che si registra al Centro al Nord in contemporanea alla denatalità che da qualche anno affligge il Sud. Aumentano inoltre i figli nati fuori dal matrimonio.
E’ il quadro che traccia l’Istat nel rapporto Natalità e fecondità della popolazione residente 2008.
Nel 2008 – spiega l’Istat – sono stati registrati nelle anagrafi comunali 576.659 nati, circa 13 mila in più rispetto all’anno precedente (563.933); in media le donne residenti hanno avuto 1,42 figli. Questi dati – spiega l’Istituto – sono in linea con la ripresa avviatasi a partire dalla seconda metà degli anni ’90, dopo 30 anni di calo ed il minimo storico delle nascite (526.064 nati) e della fecondità (1,19 figli per donna) registrato nel 1995. L’ammontare dei nati del 2008 secondo l’Istat potrebbe rappresentare un massimo relativo, cioè un picco difficilmente superabile nei prossimi anni, date le attuali caratteristiche e i comportamenti riproduttivi della popolazione femminile in età feconda, le stime per il 2009, ad esempio, sono inferiori di circa 7 mila nati.
Più figli ma in modo diverso, il fenomeno demografico infatti in Italia ha subito modificazioni strutturali. Ad esempio, continua l’invecchiamento delle madri: il 5,7% dei nati ha una madre con almeno 40 anni (si è passati dai 12.383 nati nel 1995 ai 32.578 nel 2008), mentre prosegue la diminuzione dei nati da madri di età inferiore a 25 anni (poco più di 64 mila nel 2008, l’11,1% del totale). Prosegue poi la crescita dei nati da genitori non coniugati: dall’8,1% del 1995 al 19,6% del 2008 (oltre 102 mila nati).
Nel Centro-nord, in particolare, i nati da genitori non coniugati sono poco meno di uno su quattro. Si conferma anche l’aumento dei nati da coppie di genitori stranieri: nel 2008 sono stati oltre 72 mila, pari al 12,6% del totale dei nati. Se a questi si sommano anche i nati italiani da coppie miste si sfiora "quota 100.000" nati da almeno un genitore straniero (il 16,7% del totale). Tali dinamiche hanno effetti significativi sui livelli di fecondità. Nel 2008 le cittadine straniere residenti in Italia hanno avuto in media 2,31 figli per donna, in diminuzione rispetto agli ultimi anni, ma pur sempre un figlio in più rispetto alle italiane (1,32).
L’aumento dei nati continua a registrarsi, infatti, solo per i residenti nelle regioni del Centro e del Nord, mentre al Sud e nelle Isole prosegue il fenomeno della denatalità Tra il 1995 e il 2008, nelle regioni del Centro e del Nord si osservano incrementi compresi tra l’11% del Trentino-Alto Adige e il 30% della Lombardia. Un caso a parte è quello dell’Emilia-Romagna, regione che a metà degli anni novanta mostrava i livelli di fecondità in assoluto più bassi e che ora registra oltre il 50% di nati in più. Nelle regioni del Sud, al contrario, tra il 1995 e il 2008 si osserva una riduzione delle nascite compresa tra il 5% della Sardegna e il 21% della Basilicata, con una significativa inversione di tendenza in Abruzzo, che, dopo vari anni, sperimenta una prima variazione positiva superiore al 4%.
Scarica: Istat. Natalità e fecondità della popolazione residente: caratteristiche e tendenze recenti