Roma, 9 novembre 2023 – In una conferenza stampa di oggi, una portavoce della Commissione Europea ha dichiarato che il protocollo d’intesa tra Italia e Albania sulla gestione del flusso dei migranti è attualmente sotto esame. La Commissione sta analizzando i dettagli dell’accordo, senza ancora esprimere un giudizio finale. Questa dichiarazione fa seguito alle osservazioni del commissario Olivér Várhelyi, che ha definito l’intesa “interessante”.
L’accordo, che ha suscitato reazioni contrastanti, è stato descritto come “rispettoso di tutte le regole comunitarie e del diritto internazionale” dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani. In una conferenza stampa a Parigi, Tajani ha sottolineato che l’accordo non è paragonabile a Guantanamo, definendolo piuttosto come una soluzione “umanitaria”. Ha inoltre chiarito che solo le navi militari italiane avranno accesso all’Albania e che il trattato rispetta le norme comunitarie.
Il primo ministro albanese, Edi Rama, ha risposto alle critiche affermando che cercare di aiutare l’Italia in una situazione complessa è il minimo che l’Albania possa fare. Ha ribadito che questa non è una questione politica, ma una risposta giusta e necessaria.
Le reazioni interne non si sono fatte attendere, con il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che ha criticato l’accordo come una “deportazione di massa temporanea”. Conte ha sottolineato il presunto costo elevato del progetto e ha accusato il governo di creare uno spot sulla pelle degli italiani.
Nel frattempo, il Partito Democratico (Pd) sta valutando la possibilità di chiedere l’espulsione del partito socialista albanese dal Partito del Socialismo Europeo (PSE) a seguito dell’intesa sui migranti. Mentre cresce la pressione per un question time alla Camera, il Pd ha ribadito la richiesta che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riferisca in Aula su vari temi di attualità, incluso l’accordo con l’Albania.
In questo contesto di tensioni e valutazioni in corso, l’Italia si trova al centro di un dibattito che coinvolge aspetti umanitari, legali e politici, sollevando domande sulle implicazioni a lungo termine di questo accordo sulla gestione dei migranti.