Mastella incontra a La Valletta il suo omologo maltese. Sull’isola anche il festival ‘O Scià di Claudio Baglioni dedicato agli immigrati
MALTA – "Il problema dell’immigrazione deve essere affrontato con la collaborazione di tutti. Serve continuare, con sempre maggior determinazione, il cammino intrapreso dall’Unione Europea".
Lo ha detto il ministro della Giustizia Clemente Mastella, che sabato era a Malta per un incontro con il suo omologo, il vice primo ministro e ministro della giustizia Tonio Borg, su temi di cooperazione giudiziaria bilaterale ed europea. "Solo così – ha spiega il ministro – si potrà dare risposta al fenomeno e far fronte alle tragedie umane che accompagnano l’immigrazione clandestina, troppo spesso segnata dalla morte".
Italia e Malta sono il primo approdo per le navi della speranza che solcano il mediterraneo e si trovano in prima linea nei soccorsi quando questi viaggi si trasformano in tragedia. A giugno scorso, il governo maltese è stato al centro di polemiche perché per un problema di competenze avrebbe lasciato un giorno interno in acqua un gruppo di clandestini al largo delle coste dell’isola dopo che il loro barcone si era rovesciato.
"Non era responsabilità di Malta. La Libia aveva detto che sarebbe intervenuta, ma questo non è successo", ha ribadito il ministro della Giustizia e degli Affari interni del governo di Malta, Tonio Borg a margine dell’incontro con Mastella. "Negli ultimi cinque anni e mezzo – ha precisato Borg – sono state salvate 8mila persone da una morte certa. Ma chi accoglie questa gente? Devono essere tutti i paesi europei a dividere il peso di questi uomini. Chiedo alle istituzioni europee che questo avvenga in modo organizzato".
Sabato sera a La Valletta 30mila persone hanno seguito il concerto della prima edizione all’estero di ‘O Scià, la manifestazione creata da Claudio Baglioni per sensibilizzare le istituzioni sul tema dell’immigrazione clandestina che ha visto sul palco anche i suoi colleghi Riccardo Cocciante e Gianni Moranti. "Il titolo di questa manifestazione nasce proprio da un modo di dire lampedusano" ha ricordato il cantautore romano "’O’scia’ significa infatti ‘fiato mio, oh mio respiro’ ed è con questo saluto che insieme ai miei amici cantanti intendo salutare e festeggiare l’arte dell’incontro mettendo in risalto quelle che sono da sempre temi importanti e che non vanno sottovalutati ".
(27 agosto 2007)