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Italia – Libia, trattativa serrata per trovare un’intesa

Si lavora a un accordo di cooperazione. Indispensabile per fermare i viaggi della speranza

Roma – 29 agosto 2008 – È teso e dagli esiti tutt’altro che scontati il negoziato tra Italia e Libia per la stipula di una accordo di cooperazione. Da un lato c’è Gheddafi che chiede costose “riparazioni” per gli anni del colonialismo , dall’altro il nostro governo che  ha bisogno della collaborazione dei libici per contrastare l’immigrazione clandestina.

Dalle coste della Libia partono la maggior parte delle carrette del mare dirette in Sicilia, come quella naufragata due giorni fa a sud di Malta con un bilancio di settanta dispersi tra le onde. Le pattuglie miste italo –libiche, che dovrebbero intercettare i viaggi della speranza alla partenza, sono solo una delle soluzioni che finora sono rimaste sulla carta.

Ieri sera, mentre a Palazzo Chigi il ministro degli Esteri Franco Frattini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta negoziavano con una delegazione libica, il premier Silvio Berlusconi di diceva ottimista:  "Stiamo lavorando molto, credo che l’accordo con la Libia sia un traguardo raggiungibile". Ma stamattina il ministro dell Difesa Ignazio La Russa ha detto che l’accordo ancora non c’è.

"Noi – ha spiegato La Russa – siamo pronti a fare uno sforzo per trovare un’intesa con la Libia, ma deve essere commisurato ad un sicuro ritorno. Al momento mi pare ancora non ci sia. Da parte nostra c’é totale, assoluta disponibilità ad affrontare alla radice il problema dell’immigrazione. La trattativa non si è conclusa perché non si è ancora trovato un punto di equilibrio".

La “riparazione” principale chiesta da Gheddafi è la costruzione, a  spese dell’Italia, di un’autostrada che attraversi tutta la Libia dal confine con la Tunisia a quello con l’Egitto. Sabato Berlusconi dovrebbe volare a Tripoli, ma non si può ancora dire se sarà l’occasione giusta per firmare l’accordo o l’ennesimo round della lunghissima trattativa.

EP

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