Maroni e il collega tunisino concordano un piano per accelerare le procedure. “Rimpatrio assistito” con i fondi europei
Roma – 29 gennaio 2009 – Più collaborazione con la Tunisia per fermare i flussi clandestini tra le due sponde del mediterraneo e per rimpatriare velocemente chi riesce a sfuggire ai controlli e arriva in Italia.
È il risultato del viaggio a Tunisi del ministro dell’Interno Roberto Maroni, che ha incontrato martedì il ministro dell’Interno e dello Sviluppo locale Rafik Belhaj Kacem. I due hanno concordato un’ “intensificazione della lotta al fenomeno della tratta degli esseri umani e di ogni forma di organizzazione criminale che sfrutta l’immigrazione clandestina”.
Maroni riporta a casa anche un piano che giova su due fronti. Da un alto, spiega una nota del Viminale, “la semplificazione e l’accelerazione delle procedure necessarie all’identificazione degli immigrati tunisini presenti nei Cie italiani”, dall’altro”il rimpatrio graduale e costante di coloro che sono già stati identificati e che si trovano attualmente nelle strutture di Lampedusa, entro il termine massimo di due mesi”.
In linea con gli accordi già in vigore, l’Italia continuerà a sostenere la Tunisia nella lotta all’immigrazione clandestina. Sarà inoltre avviato “un progetto che, attraverso l’utilizzo di fondi europei e il sostegno di organizzazioni internazionali, incentivi forme di rimpatrio assistito”.