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Ius Scholae, inizia la discussione alla Camera: anche Forza Italia lo appoggia

Roma, 20 aprile 2022 – Iniziano oggi le discussioni sullo Ius Scholae alla Camera. Sono arrivati in commissioni Affari costituzionali, infatti, gli emendamenti al testo che consentiranno a migliaia di figli di stranieri di ricevere la cittadinanza, purché abbiano completato almeno un ciclo di 5 anni di scuola. Dopo anni e anni di richieste, finalmente potrebbe arrivare la riforma tanto desiderata per decenni.

Lo Ius Scholae arriva alla Camera

In Italia sono circa 800 mila i giovani nati o cresciuti qui che aspettano di vedersi riconoscere la cittadinanza. E sono più di 600 le modifiche apportate al testo da Lega e Fratelli d’Italia. Alcune sono già state considerate una vera e propria offesa, come quella di dover sostenere un esame sulle sagre di paese di ogni regione. Non sarà facile, ma uno spiraglio di luce si vede, soprattutto perché il gruppo di Forza Italia ha deciso di prendere le distanze da Salvini e Meloni. Nonostante l’ostruzionismo della destra, quindi, c’è la possibilità che il centrosinistra insieme ai forzisti riesca a portare comunque la legge direttamente in aula. Anche perché altrimenti non sarebbero sufficienti gli ultimi 11 mesi rimasti a questa legislatura per completare l’iter.

La proposta di una riforma alla legge sulla cittadinanza, chiamata Ius Scholae, è stata scritta dal grillino Giuseppe Brescia, presidente della commissione, ed è composta solamente da due articoli. Di base, si vorrebbe far riconoscere la cittadinanza a coloro che, cresciuti in Italia, abbiano concluso almeno un ciclo di studi di 5 anni. L’appoggio da parte di Forza Italia si è rivelato una sorpresa, ma non stupisce fino in fondo. In passato, infatti, Renata Polverini aveva presentato una proposta simile, e proprio per questo è riuscita a convincere il partito. “Noi Dem andremo avanti, nonostante le difficoltà, per portare a casa il risultato entro la fine della legislatura, perché i diritti sono una priorità”, ha commentato Matteo Mauri, a cui Letta ha affidato il dossier cittadinanza.

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