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Kyenge: “Europa egoista, doveva fare di più per fermare le stragi”

L’europarlamentare sui risultati del Consiglio Ue: "Non dobbiamo difenderci dai profughi. Pensiamo a salvarli e distribuiamoli tra tutti gli Stati"

 
Roma – 24 aprile 2015 – La montagna ha partorito un topolino. "Quello che è uscito dal Consiglio europeo sull'immigrazione non è all'altezza della situazione, si poteva fare di più". 
 
L’europarlamentare del Pd ed ex ministra dell’Integrazione Cécile Kyenge boccia gli impegni presi ieri a Bruxelles dai 28 Capi di stato e d governo europei. Anche stavolta, attacca in un’intervista ad Askanews, l’Ue è stata “egoista”
 
"Bisogna registrare – concede Kyenge – il primo passo, il fatto che dopo tanti anni i diversi Stati si siano messi allo stesso tavolo per affrontare il tema, c'è la consapevolezza del dramma che si sta vivendo". Ma le conclusioni del Consiglio europeo convocato in  via straordinaria dopo l’ultima strage nel Canale di Sicilia sono molto lontane dagli obiettivi che l’Europa si doveva dare. 
 
"Gli scafisti – spiega l'europarlamentare – usano le persone come merce e noi siamo qui a pensare come ci possiamo proteggere! Dobbiamo sottrarre agli scafisti quelle vite umane che considerano il loro tesoretto. O tra un paio di settimane ci ritroveremo a piangere altri morti e allora il dolore dell'Ue non sarà molto credibile…".
 
"Il punto principale – aggiunge  Kyenge – non era se aumentare le risorse e i mezzi, ma difendere prima di tutto il valore della vita umana. Intanto salviamoli. Bisogna cominciare a parlare di un progetto europeo che si chiami Europa nostra e che contenga Mare Nostrum, archiviamo Triton, e poi serve una lotta forte contro i trafficanti di essere umani".
 
"La responsabilità non è da addossare a Renzi- sottolinea l’ex ministra dell’Integrazione – ma ai 28 Stati che si riuniscono per partorire un piccolo progetto. L'Europa ha avuto l'opportunità di mettere in atto il progetto europeo della solidarietà e della ripartizione della responsabilità ma per debolezza ha perso questa occasione".
 
Quanto all'accoglienza, non dimentichiamoci che esiste la Direttiva 55: in caso di afflusso massiccio di sfollati l'Ue deve accogliere, non si può lasciare questo alla discrezionalità dei singoli, va fatta un'equa ripartizione delle responsabilità”
 
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Consiglio europeo sull’immigrazione. La dichiarazione finale in italiano

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