"Le persone in questi luoghi sono come sospesi, non hanno diritti e a volte stanno peggio di quelli che sono in carcere''
MILANO, 4 maggio 2013 – ''Non si possono trattenere 18 mesi le persone perche' non hanno un documento o perche' sono irregolari. Ci sono irregolarita' e molte cose che vanno cambiate''.
Sono le parole del ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge parlando dei Cie (centri identificazione e espulsione), a Milano durante la registrazione della trasmissione 'Zeta'.
"La maggior parte delle persone che sono li', sono persone che vengono dal carcere e quindi sono gia' identificate – ha sottolineato il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge. Tutti devono essere uguali davanti alla legge, e i diritti sono universali. Le persone in questi luoghi sono come sospesi, non hanno diritti e a volte stanno peggio di quelli che sono in carcere''.
Alla domanda di Gad Lerner se il ministro avesse intenzione di visitare i Cie, Cecile Kyenge ha risposto quasi prendendo in contropiede il giornalista: ''li conosco, ci sono gia' stata. Ho visitato molti centri''.