L'europarlamentare: "È il momento di fare fronte comune contro il terrorismo, ma anche contro chiunque alimenti l’odio verso l’altro. Come Salvini…"
Roma – 8 gennaio 2015 – "È il tempo del pianto e della pietà per le vittime innocenti e della condanna della barbierie a cui abbiamo assistito. Tacciano i professionisti dell’odio e della paura. Salvini invece non si smentisce: specula su quest'immensa tragedia figlia dell’odio cieco, per dare seguito alla sua causa politica piccola piccola: strumentalizza, specula sulla paura ed alimenta altro odio, cieco a sua volta".
Così l’europarlamentare PD Cécile Kyenge sulla strage di Parigi e i tweet contro islam e moschee del leader della Lega Nord.
"Siamo tutti scioccati e inorriditi per l’attacco al settimanale satirico Charlie Hebdo. L’Europa tutta è vicina alla Francia e ai familiari delle vittime di questo orrendo massacro, L’obiettivo dell’attacco al Charlie Hebdo – prosegue Kyenge – è dividere la nostra società e distruggere la nostra civiltà fondata sul rispetto di ogni persona, lasciando il caos. È un attacco alle nostre fondamenta, a partire dalla libertà di espressione, ma anche un attacco che prova a minare i nostri valori di tolleranza e di rispetto delle diversità. La violenza non vincerà, non permetteremo al terrore e alla paura di farsi strada nei nostri animi e di sopraffarci".
"Non c’è atto di violenza che possa richiamarsi ad una religione – aggiunge l'ex ministro per l'Integrazione – Non dobbiamo mai dimenticare che sono le persone ad uccidere e non le religioni. Non permetteremo mai a fanatici terroristi di arrogarsi il diritto di rappresentare miliardi di persone".
"Chi come Salvini alimenta anche oggi la paura e l’odio indiscriminato verso l’altro, non fa che consegnare la vittoria nelle mani dei terroristi. Ora è il momento di fare fronte comune per bloccare, fermare il terrorismo, ma anche contro chiunque alimenti l’odio verso l’altro. Questi opposti estremismi – conclude Kyenge – in realtà si danno la mano, hanno un nemico in comune: i valori di fratellanza su cui si base il nostro umanesimo".