Bastava un piccolo prestito per avviare il laboratorio da fabbro. È arrivato con PerMicro, un progetto che guarda a capacità e impegno, più che alle garanzie tradizionali.
“Sono in Italia da sette anni, all’inizio ero irregolare, poi con la sanatoria ho preso il permesso di soggiorno. Dopo vari lavoretti, mi sono messo a fare il fabbro utilizzando come laboratorio un vecchio furgone” racconta. Youssef è bravo e grazie al passaparola arrivano sempre più clienti, ma quel furgone è un limite. “Avevo bisogno di altri attrezzi e soprattutto di un locale vero, così, quando ne ho trovato uno che faceva al caso mio, mi sono messo in cerca di un finanziamento”. L’impresa è difficile, anche se ha più richieste di lavoro di quante riesca a soddisfarne, le banche gli chiudono la porta in faccia: “Mi chiedevano garanzie che non ero in grado di offrire”.
Il sogno del giovane marocchino sarebbe finito in un cassetto se non avesse scoperto PerMicro, un progetto di microcredito per le nuove imprese basato più sulla capacità e sull’impegno personale che sulle garanzie tradizionali. In Corso Marconi 38 trova infatti uno staff pronto a valutare il suo progetto e a dargli fiducia: “Youssef aveva un’idea imprenditoriale ben definita e le capacità per portarla avanti, mancavano solo un piano d’impresa e una rete sociale che potesse garantire moralmente per lui” racconta Monica Bertola, responsabile dell’area microcredito.
PerMicro aiuta il giovane a preparare il piano, mentre la rete è formata dai tanti amici della comunità marocchina che lo stimano e lo spronano ad aprire il laboratorio. Così il prestito arriva in un paio di giorni, in tempo per pagare la cauzione del locale. Ora gli esperti di PerMicro stanno affiancando Youssef ad avviare l’attività: “Meritava quest’occasione, noi lo seguiremo e accompagneremo nel suo percorso di micro-imprenditore” assicura Bertola.