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La direttiva. Casa, scuola, donne, minori… 50 mil di € per l’inclusione sociale

Ferrero e Pollastrini hanno fissato gli ambiti di intervento che verranno finanziati dal Fondo immigrati. Si attende il via alla presentazione dei progetti

ROMA – Casa, istruzione, tutela delle donne e dei minori, sono alcuni degli ambiti di intervento per cui andranno spesi i 50 milioni di euro del Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati, secondo una direttiva dei ministeri della Solidarietà Sociale e delle Pari Opportunità. Registrata lunedì scorso alla Corte dei Conti, la direttiva arriverà presto in Gazzetta Ufficiale, dopodichè verranno pubblicati i bandi per la presentazione di progetti da finanziare.

Il problema casa grava particolarmente sugli stranieri in Italia, che sempre più spesso riuniscono qui le loro famiglie. Alle difficoltà che incontrano anche le fasce più deboli della popolazione italiana si aggiungono fenomeni di discriminazione soprattutto nel mercato dell’affitto privato. Si punta quindi alla collaborazione tra istituzioni pubbliche, enti locali e terzo settore, sia per aumentare l’offerta abitativa sia per contrastare situazioni che portano agli annunci immobiliari "no stranieri".

Altri interventi serviranno a migliorare l’inserimento scolastico degli alunni stranieri e i rapporti tra le loro famiglie e gli istituti, anche per ridurre la dispersione. All’accoglienza, che potrà essere facilitata con l’impiego di mediatori culturali, vanno quindi affiancati momenti di contatto con i genitori e interventi si sensibilizzazione per contrastare discriminazione e fenomeni di bullismo.

Per i minori non accompagnati, l’obiettivo principale è un percorso di affiancamento che eviti che diventino clandestini una volta maggiorenni. Verranno quindi finanziati, insieme a un censimento e a un monitoraggio delle presenze, programmi di istruzione e formazione professionale, oltre che di assistenza all’inserimento nel mondo del lavoro.

Il Fondo andrà inoltre utilizzato a favore delle seconde generazioni, che spesso vivono problemi di identità e si scontrano con fallimenti scolastici, discriminazioni e marginalità occupazionale. Si vuole quindi sostenere la produzione culturale di questi giovani (arte , musica, narrativa, cinema ecc.), affiancarli durante il percorso scolastico e creare momenti di dialogo interculturale coinvolgendo anche le famiglie.

Per le donne immigrate a rischio di marginalità sociale sono previsti programmi che favoriscano l’accesso ai servizi pubblici e a al lavoro, anche attraverso corsi di formazione e orientamento e l’accoglienza, nei casi di disagio economico, in strutture dedicate. Spazio poi alle campagne di informazione sui loro diritti, per prevenire pratiche di costrizione fisiche o psicologiche come i matrimoni forzati o i delitti d’onore.

La conoscenza della lingua e della cultura italiana è essenziale per l’inclusione, e per questo motivo parte del fondo andrà a finanziare corsi di lingua e la realizzazione di programmi della RAI da trasmettere anche nei Paesi d’origine per preparare chi vuole venire in Italia. Particolare attenzione sarà dedicata alle donne immigrate, molte delle quali non sanno né leggere né scrivere.

Si vuol infine promuovere tra gli immigrati la conoscenza della Costituzione e dell’ordinamento giuridico italiano, in modo che abbiano una maggiore consapevolezza dei diritti e dei doveri di cui sono titolari. Verrà quindi finanziata una campagna di informazione sui principi fondamentali della Carta, nonché sulla normativa in materia di immigrazione e sulla tutela contro le discriminazioni etniche e razziali.

Scarica la direttiva

(31 agosto 2007)

Elvio Pasca

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