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La Germania non rimanda indietro i profughi siriani, sospeso Dublino

Il governo federale non applica le regole europeo, che penalizzano i paesi di primo ingresso. Intanto è allarme per gli assalti ai centri di accoglienza

 

 

Berlino – 26 agosto 2015 – Bacchetta l’Italia e Grecia, chiedendo di identificare subito chi sbarca, ma intanto la Germania di Angela Merkel dà anche un buon esempio di gestione europea dell’emergenza profughi

Ieri, l’Ufficio Federale per i Migranti e i Rifugiati ha twittato: “Non stiamo seguendo la procedura di Dublino per quanto riguarda i cittadini siriani”. In altre parole: i siriani che riescono ad arrivare in Germania non vengono rimandati nel Paese Ue di primo ingresso, cioè in Italia, in Grecia o in Ungheria. 

Una mossa significativa, quella di Berlino, che si è meritata il ringraziamento e il plauso della Commissione Europea. La portavoce Natasha Bertaud ha sottolineato che “questo costituisce il riconoscimento del fatto che non possiamo lasciare da soli gli stati membri alle frontiere estere dell’Ue ad affrontare la gestione di un cosi’ vasto numero di richieste di asilo”. 

La Germania, dove si prevede arriveranno quest’anno 800 mila persone,  deve affrontare anche le proteste antiprofughi. Fomentate dall’estrema destra, stanno spesso diventando violente. 

Oggi Angela Merkel sarà ad Heidenau, vicino Dresda, dove nei giorni scorsi i neonazisti hanno preso d’assalto un centro di accoglienza. Intanto, però, a Lipsia un uomo ha lanciato una molotov contro un altro centro, fortunatamente senza fare feriti, a Parchim due uomini hanno cercato di entrare in un centro armati di coltelli e intonando cori razzisti. 

 

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