Roma, 1 giugno 2018 – Salvini nuovo ministro dell’Interno, cosa significa? Per il leader della Lega il Viminale ha sempre rappresentato un ministero simbolo delle battaglie che, da leader politico, porta avanti ormai da anni. Lo stesso vale per il suo partito che, anche prima di Salvini, aveva sempre messo al centro delle sue priorità politiche il tema dell’immigrazione.
Ma cosa succederà adesso? Verrà attuato o meno il contratto di governo?
Per quanto riguarda l’immigrazione, il contratto di governo parla “della creazione di centri di detenzione” per gli immigrati irregolari che possano contenerli tutti. La stima degli immigrati irregolari fatta da Lega e M5s è di circa 500mila persone. I centri verranno creati in tutte le regioni, e avranno la funzione di accelerare (oltre che di aumentare) le espulsioni.
Nel contratto di governo c’è anche scritto che le domande per il diritto di asilo dovranno essere effettuate e valutate nei paesi di origine e di transito (non, quindi, in Italia) in strutture che garantiscano la piena tutela dei diritti umani.
Salvini vuole intervenire anche sui ricongiungimenti familiari e i sussidi sociali dei migranti, per evitare “casi fittizi e l’utilizzo di fondi” non proporzionati alle disponibilità economiche dell’Italia.
Salvini intende poi stabilire delle specifiche fattispecie di reati che, se commessi da richiedenti asilo, comportino l’immediato allontanamento dal territorio nazionale.
Infine, Salvini vuole istituire un registro dei ministri di culto e la tracciabilità dei finanziamenti per la costruzione delle moschee. Il leader della Lega intende inoltre predisporre strumenti adeguati per la chiusura di tutte le associazioni islamiche radicali e di moschee e luoghi di culto irregolari.