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La Legge Bossi-Fini si ammorbidisce: via libera all’ingresso in Italia di stranieri dipendenti di aziende italiane operanti all’estero

Roma, 26 luglio 2023 – In un inaspettato sviluppo, la legge Bossi-Fini ha subito un significativo cambiamento grazie a un emendamento presentato da Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia (Fdi), al decreto Pa 2. L’emendamento è stato approvato all’unanimità dalle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera.

Questa modifica sostanziale concede il visto di ingresso per lavoro in Italia agli stranieri che hanno lavorato come dipendenti di aziende italiane operanti in paesi extracomunitari per almeno 12 mesi nei precedenti quattro anni. Prima dell’emendamento di Foti, la legge Bossi-Fini prevedeva ingressi legali in Italia soltanto per figure altamente specializzate, come docenti universitari e professionisti di alto livello.

L’emendamento rappresenta una significativa apertura alle figure di livello professionale inferiore, offrendo loro la possibilità di un ingresso legale nel Paese, a patto che abbiano maturato un’esperienza lavorativa significativa presso aziende italiane operanti all’estero. Questo nuovo approccio pragmatico ha sorpreso il centrosinistra, che si aspettava una proposta simile da parte dei propri rappresentanti.

Matteo Mauri, esponente del Partito Democratico (Pd) e già sottosegretario agli Interni ed esperto di immigrazione, ha espresso sorpresa e soddisfazione per l’emendamento, affermando di aver sollevato in passato la necessità di ampliare le possibilità di ingresso legale in Italia. Ha notato con favore che il governo, nonostante le dichiarazioni rigide riguardanti l’immigrazione come una potenziale “sostituzione etnica”, ha agito in modo incoerente, ma giusto, aprendo la porta a un’immigrazione regolata e controllata.

Da parte sua, il capogruppo di Fdi in Commissione Affari costituzionali ha sottolineato l’approccio pragmatico del governo sul tema migranti e ha accolto positivamente il sostegno delle opposizioni all’emendamento, interpretandolo come un segnale di approvazione della linea del governo.

Questo cambiamento nella legge Bossi-Fini potrebbe rappresentare una svolta nell’approccio italiano all’immigrazione, aprendo la strada a una maggiore flessibilità nel reclutamento di personale straniero e rispondendo alle esigenze del mercato del lavoro in settori meno specializzati. Resta da vedere come l’emendamento verrà applicato nella pratica e quali saranno i suoi effetti a lungo termine sull’immigrazione in Italia.

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