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La Libia e la crisi migratoria: il ministro dell’Interno chiede maggiore supporto internazionale

Roma, 18 marzo 2025 – Durante un incontro a Tripoli con rappresentanti dell’Unione Europea e dell’Unione Africana, il ministro dell’Interno libico, Imad Trabelsi, ha sottolineato che la Libia non può continuare a sopportare da sola il peso della migrazione irregolare. Con una stima di oltre quattro milioni di migranti irregolari presenti sul territorio, il Paese nordafricano si trova ad affrontare una sfida senza precedenti, sia sul piano economico che su quello della sicurezza.

Una richiesta di condivisione delle responsabilità

Trabelsi ha ribadito che la Libia non accetterà mai di diventare una zona di insediamento permanente per migranti e ha sottolineato che la soluzione alla crisi migratoria deve iniziare con un controllo più rigoroso delle frontiere meridionali, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla sorveglianza delle coste. “La Libia non farà da scudo per altri paesi senza ricevere il necessario supporto internazionale”, ha dichiarato il ministro, facendo appello all’Europa e ai Paesi africani per fornire tecnologie avanzate e attrezzature per il monitoraggio delle frontiere e per accelerare le procedure di rimpatrio volontario.

Dati contrastanti sulla presenza migratoria in Libia

Le stime fornite dal governo libico sono ben superiori a quelle dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). Secondo l’ultimo rapporto della Displacement Tracking Matrix (DTM) dell’OIM, relativo al periodo novembre-dicembre 2024, il numero di migranti presenti in Libia sarebbe di circa 824.131 persone, appartenenti a 47 diverse nazionalità e distribuite in 100 municipalità. Questo dato rappresenta comunque un aumento del 5% rispetto al ciclo precedente di raccolta dati e il livello più alto registrato dal 2016, pur restando distante dalle cifre fornite dalle autorità libiche.

Flussi migratori e arrivi in Europa

I dati sulle traversate del Mediterraneo confermano il ruolo cruciale della Libia come punto di partenza per i migranti diretti in Europa. Secondo informazioni raccolte da “Agenzia Nova”, dal 1° gennaio al 14 marzo 2025, almeno 8.437 persone sono sbarcate sulle coste italiane, registrando un aumento del 30% rispetto ai 6.421 arrivi nello stesso periodo del 2024. La rotta del Mediterraneo centrale è ancora dominata dalla Libia, da cui provengono più di nove arrivi su dieci. Solo nei primi mesi del 2025, il numero di migranti partiti dalla Libia è cresciuto del 73,65% rispetto all’anno precedente.

L’agenzia europea Frontex ha rilevato che i trafficanti di esseri umani fanno sempre più affidamento su potenti motoscafi per eludere le autorità. Il costo per una traversata varia tra i 5.000 e gli 8.000 euro a persona, con i cittadini del Bangladesh che rappresentano la nazionalità più comune tra i migranti in partenza dalla Libia. Molti di loro entrano nel Paese grazie ad accordi formali di lavoro prima di tentare la traversata via mare.

Un appello per un sostegno concreto

Di fronte a una pressione migratoria crescente, il ministro Trabelsi ha ribadito che la Libia ha subito “pesanti perdite economiche e sociali” e non può continuare a gestire la crisi senza un chiaro e concreto sostegno internazionale. Il tema della gestione della migrazione irregolare rimane al centro del dibattito internazionale, con la necessità di una strategia condivisa che coinvolga non solo l’Europa e la Libia, ma anche i Paesi di origine dei migranti.

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