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La Macedonia: “Sui migranti paghiamo gli errori dell’Unione Europea”

Il presidente Ivanov: “L’Ue non ci vuole, però dobbiamo difenderla dalla Grecia. Se avessimo contato su Bruxelles saremmo stati invasi dagli jihadisti”

 

 

Berlino – 11 marzo 2015 – Il presidente della Macedonia, Gjorge Ivanov, ritiene che il suo Paese e’ costretto “a pagare per gli errori” dell’Unione europea nella crisi dei rifugiati e accusa i 28 Paesi membri di aver fallito nella strategia di anticipazione dei flussi attraverso la Turchia lasciando Skopje da sola.

“Abbiamo gia’ speso 25 milioni di euro dei nostri contribuenti e abbiamo dovuto dichiarare lo stato di crisi nazionale – ha dichiarato alla Bild – E che cosa abbiamo ottenuto in cambio dall’Europa? Niente! Neanche un centesimo! Invece noi, come Paese non Ue, siamo costretti a proteggere l’Europa da un Paese dell’Ue, la Grecia”.

Ivanov accusa l’Ue di mancanza di rispetto nei confronti delle aspettative macedoni e le speranze di adesione e aggiunge che dal punto di vista di Bruxelles “non siamo niente, non membri dell’Ue, non nella zona Schengen, non nella Nato. Nessuno ci vuole”. E infine l’ultimo affondo sulla sicurezza: l’Ue ha “completamente perso di vista” la sicurezza nell’ambito dei flussi e “se avessimo contato su Bruxelles invece che reagire da soli, saremmo stati invasi dai jihadisti”.

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