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La regolarizzazione “salta” se non c’è il versamento

L’Inps: “Senza i 500 euro, si decade dalla sanatoria e scattano le sanzioni”. Nella domanda si indicava la data del versamento Roma – 15 ottobre 2009 – Chi ha presentato la domanda di regolarizzazione senza versare i 500 euro di contributo forfettario  rischia grosso, perché si è autodenunciato.

“E’ necessario verificare che il pagamento della quota forfetaria sia stato effettuato nella misura stabilita di € 500,00” ribadisce l’inps in un messaggio diffuso martedì scorso. Se manca il versamento, “il datore di lavoro decadrà dai benefici della sanatoria, ma il rapporto di lavoro deve essere registrato regolarmente e verranno applicate le sanzioni previste dalla normativa vigente”.

Il testo unico per l’immigrazione prevede arresto da sei mesi a tre anni e  multa di 5mila euro per chi dà lavoro a un clandestino, ma a queste vanno aggiunte le normali sanzioni per il lavoro nero che, calcolava  il Sole 24 ore qualche tempo fa, possono superare anche i 40 mila euro. Per il lavoratore scattano invece la denuncia per immigrazione clandestina e l’espulsione.

Qualcuno potrebbe non aver versato i  500 euro per una svista? Difficile: al di là della campagna di informazione sulla regolarizzazione, anche nella domanda bisognava specificare la data del versamento, altrimenti il sistema bloccava l’invio. Chi ha indicato un giorno “a caso”, ha di fatto dichiarato il falso.

Il messaggio dell’Inps

Elvio Pasca

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