in

La Romania cerca lavoratori in Italia

Incontri e campagne per convincere gli emigrati a rientrare. Cehan (Gazeta Romanesca): "Con stipendi così bassi, pochi torneranno" Roma – 9 giugno 2008  – Con milioni di connazionali che hanno scelto la strada dell’emigrazione e un’economia in forte crescita, la Romania cerca di far tornare in patria forza lavoro. Sono infatti centinaia di migliaia di posti che le imprese locali non riescono a coprire nemmeno con la manodopera straniera.

Il governo di Bucarest ha già lanciato molti appelli e sta organizzando incontri nei Paesi di emigrazione dove le imprese romene offrono assunzioni ai romeni della diaspora disposti a tornare.

In Italia c’è n’è già stato uno a febbraio a Roma e per il prossimo 21 giugno è fissato un appuntamento a Torino , durante il quale si daranno anche informazioni  sull’avvio di una attività in Romania e sui programmi di finanziamento europei disponibili nel Paese. Parallelamente, si avvierà  una campagna di informazione su diritti e doveri dei romeni in Italia e sui rischi del lavoro in nero,

“In Romania stiamo assistendo a un boom immobiliare senza precedenti, ed è quindi soprattutto nell’edilizia che si registra il maggior bisogno di manodopera. Gli immigrati dai Paesi dell’ex blocco sovietico e dall’Asia non riescono a coprirlo, soprattutto perché gli imprenditori sono in cerca di lavoratori qualificati. Ma la maggior parte dei romeni che conoscevano il mestiere ormai sono all’estero” dice Sorin Cehan, direttore del settimanale Gazeta Romanesca.

Cehan è però scettico sull’efficacia delle campagne per il rientro:  “Il costo della vita nel Paese è esploso,  mentre gli stipendi sono al palo. Chi sarebbe interessato a tornare per guadagnare meno di mille euro al mese? Finora, per ammissione dello stesso governo, i lavoratori rientrati attraverso iniziative di questo tipo sono solo un centinaio…”

Elvio Pasca

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

IMMIGRAZIONE:MINNITI,REATO CLANDESTINITA’ CIECO E INEFFICACE

IMMIGRAZIONE: MARONI, REATO E’ STRUMENTO PER L’ESPULSIONE