Roma, 9 settembre 2024 – In un contesto politico nazionale in cui il dibattito sulla cittadinanza per i figli di stranieri appare in stallo, Sara Funaro, neoeletta sindaca di Firenze per il Partito Democratico, lancia una proposta audace: portare avanti lo Ius Scholae a livello locale, dando la cittadinanza onoraria ai figli e alle figlie degli stranieri che risiedono in città.
Funaro, in un’intervista rilasciata al quotidiano Domani, ha espresso con fermezza la sua volontà di non attendere i lunghi tempi parlamentari per una riforma più ampia come lo Ius Soli. “Se non c’è ancora un consenso sullo Ius Soli, almeno portiamo a casa lo Ius Scholae”, ha dichiarato, sostenendo che questo potrebbe essere un passo significativo verso l’inclusione e il riconoscimento dei diritti fondamentali.
Un’iniziativa coraggiosa dal cuore delle città
La nuova sindaca di Firenze non si limita a discutere: vuole agire. Il suo obiettivo è creare un precedente importante, che possa fungere da stimolo per altre città italiane, spingendo anche le istituzioni nazionali a prendere posizione. Firenze, secondo Funaro, non è nuova a simili iniziative: la città è stata pioniera nel varare un registro per le unioni civili quando ancora la legge nazionale non esisteva. Ora, con la cittadinanza onoraria per i bambini figli di stranieri, Firenze potrebbe nuovamente porsi all’avanguardia nella difesa dei diritti civili.
“Per chi parla con i cittadini, come è capitato a me da assessora prima e ora da sindaca, non è più possibile spiegare il perché di questa situazione senza rassegnarsi ad ammettere che il nostro non è un Paese inclusivo”, ha affermato Funaro, sottolineando l’urgenza di un cambiamento che, sebbene lento a livello nazionale, potrebbe partire dal basso, dalle amministrazioni locali.
Un possibile dialogo con il centrodestra
In maniera sorprendente, la proposta della sindaca sembra trovare appoggio anche in aree politiche inaspettate. Funaro ha rivelato che anche all’interno del centrodestra fiorentino ci sono voci favorevoli allo Ius Scholae, tra cui alcuni consiglieri di Forza Italia e Italia Viva. Questo dimostra che il tema dell’inclusione potrebbe superare le tradizionali divisioni partitiche, creando alleanze trasversali.
Il valore dello Ius Scholae
Lo Ius Scholae prevede la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana per i figli di cittadini stranieri che abbiano completato un ciclo di studi in Italia, fornendo un criterio di inclusione basato sull’istruzione e sull’integrazione sociale. Si tratterebbe di un primo passo fondamentale per riconoscere i diritti di bambini e bambine che, pur essendo nati o cresciuti in Italia, non possono ancora considerarsi cittadini a tutti gli effetti.
Firenze come modello per l’Italia
Funaro si dimostra ottimista riguardo la possibilità che altre amministrazioni comunali seguano l’esempio di Firenze. “Dalle città possono arrivare segnali forti”, ha concluso, esprimendo la speranza che questa iniziativa possa smuovere anche le istituzioni centrali. In un Paese spesso lento nell’adottare cambiamenti legislativi su temi cruciali come quello dell’inclusione, la pressione delle città potrebbe diventare una leva determinante per avvicinare l’Italia agli standard europei.
Con questa proposta, la sindaca di Firenze non solo intende dare un segnale forte alla sua città, ma punta anche a stimolare un dibattito nazionale, con l’obiettivo di rendere l’Italia un Paese più inclusivo e moderno.