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La tragica realtà dei bambini migranti morti nel Mediterraneo: un appello per azioni concrete

L’Unicef evidenzia un aumento preoccupante di bambini morti, dispersi e sottoposti a gravi rischi lungo la rotta migratoria del Mediterraneo centrale

Roma, 14 luglio 2023 – Negli ultimi mesi, la rotta migratoria del Mediterraneo centrale ha continuato a segnare la tragedia di molti bambini che cercano sicurezza e opportunità migliori. Le stime dell’Unicef indicano che nel corso di quest’anno almeno 289 bambini sono morti o scomparsi in naufragi lungo questa rotta, rappresentando una media di undici bambini ogni settimana. Tuttavia, si ritiene che il numero reale sia molto più elevato a causa dell’impossibilità di registrare tutti i naufragi e le tragedie non rilevate.

I dati allarmanti mostrano che, dal 2018, circa 1.500 bambini hanno perso la vita o sono dispersi nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale. Questo numero corrisponde a un quinto di tutte le persone morte o disperse lungo questa rotta, secondo il Progetto Migranti Scomparsi dell’OIM. La maggior parte di questi bambini ha cercato di lasciare la Libia e la Tunisia, dopo aver già affrontato viaggi pericolosi da paesi africani e del Medio Oriente.

L’Unicef sottolinea che, nonostante i gravi rischi a cui sono esposti, un numero crescente di bambini ha raggiunto le coste italiane dal Nord Africa nel corso del 2023. Circa 11.600 bambini, con una media di 428 bambini a settimana, sono arrivati in Italia da gennaio. Questo rappresenta un raddoppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Dei bambini migranti arrivati in Europa attraverso questa rotta nei primi tre mesi del 2023, il 71% (ovvero 3.300 bambini) erano non accompagnati o separati dai genitori o tutori legali. Questa situazione li espone a maggiori rischi di violenza, sfruttamento e abuso lungo il percorso migratorio. Le ragazze che viaggiano da sole sono particolarmente vulnerabili e soggette a violenze prima, durante e dopo il loro viaggio.

La direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell, ha lanciato un appello per un’azione urgente e concreta. Ha evidenziato la necessità di creare percorsi sicuri e legali per l’accesso dei bambini al diritto d’asilo, oltre a rafforzare le operazioni di salvataggio in mare. Inoltre, Russell ha sottolineato l’importanza di affrontare le cause alla radice che spingono i bambini a mettere a rischio le loro vite in cerca di una vita migliore.

È fondamentale che la comunità internazionale, insieme ai governi e alle organizzazioni umanitarie, uniscano gli sforzi per garantire la protezione dei bambini migranti lungo il percorso del Mediterraneo centrale. Ciò include un maggiore impegno per prevenire i naufragi, garantire un’adeguata assistenza umanitaria e adottare misure di protezione specifiche per i bambini non accompagnati e separati.

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