"Discriminatorio non mettere in regola anche i lavoratori degli altri settori"
Roma, 23 maggio 2008 – "L’apertura sulle badanti è importante, ma credo che con un effetto domino si debba dare una possibilità di mettersi in regola anche a tutti gli altri lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno". Luciano Lagamba, presidente del sindacato Sei Ugl, vede la regolarizzazione di chi assiste persone non autosufficienti solo come un primo passo.
"Le badanti – spiega a Stranieriinitalia.it – suppliscono a un welfare che lo Stato non è in grado di garantire, ma perché discriminare chi è impegnato ad esempio nel commercio, nell’edilizia, nell’industria o nella ristorazione? Lavorano tutti onestamente, ma non hanno il permesso di soggiorno, spesso perché il lavoro è ormai molto flessibile, mentre per i permessi si chiedono contratti stabili e duraturi".
Chiedete insomma una regolarizzazione su vasta scala?
"Credo sia più realistico partire dalle domande spedite durante i clic day e incardinare su queste una discussione utile a tutto il Paese. Le casse degli enti previdenziali languono, i nostri immigrati sono una risorsa. Abbiamo datori di lavoro e lavoratori, è così sconcio far emergere questi rapporti?".
Al di là delle domande già presentate, come la mettiamo con famiglie e imprese hanno bisogno adesso di lavoratori stranieri?
"La richiesta è sempre alta e infatti le discussioni di questi giorni non devono rallentare l’emanazione di un nuovo decreto flussi, queste sono cose che vanno gestite nella quotidianità, magari con un’unica cabina di regia. Altra cosa sono gli interventi contro la criminalità, che non ha colore o nazionalità".
Però il reato di immigrazione clandestina colpirebbe anche tanti semplici lavoratori…
"Sarebbe una misura eccessiva. La clandestinità va sanzionata come una mancanza burocratica, non come un reato. Diverso è il discorso per chi commette altri delitti, nel qual caso sono d’accordo che la clandestinità sia considerata un’aggravante".
Elvio Pasca