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L’Ami: “Combattere i pregiudizi verso le badanti”

Secondo l’Associazione Matrimonialisti Italiani (Ami) serve una politica nuova e aperta verso questa cateroria di lavoratori ROMA, 11 agosto 2008 – L’Associazione Matrimonialisti Italiani (Ami) si schiera a fianco delle badanti difendendole dai pregiudizi di chi, in Italia, per colpa di pochi casi pensa che carpiscano la buona fede degli anziani per farsi sposare.

Gli episodi accaduti sbato a Belluno, dove una badante ha salvato la vita all’anziano che assisteva rimanendo ferita in un incidente stradale, e ieri a Genova, dove un’altra badante ha allertato i carabinieri riuscendo a impedire almeno a metà una tragedia familiare, ”dimostrano – dice il presidente dell’associazione, Gian Ettore Gassani – la positivita’ e la irrinunciabilità di badanti e colf in Italia”.

L’Ami ribadisce che ”le badanti in Italia rappresentano un importante ammortizzatore sociale nel quadro di una totale assenza di strutture e di politiche tese alla salvaguardia dei diritti e degli interessi degli appartenenti alla terza età". ”Nel mese di agosto – continua Gassani – si sono registrate centinaia di reati nei confronti degli anziani (truffe, abbandoni, violenze). A fronte di questo attacco alla terza eta’ ci sono badanti che mettono a repentaglio la propria vita pur di salvare quelle degli anziani a loro affidati.

"La crociata contro le badanti di quest’ultimo periodo è clamorosamente sconfessata da episodi come quelli di Belluno o Genova”. ”In Italia vivono 1.8 milioni di straniere badanti o colf: una piccola minoranza di esse che delinque o approfitta degli anziani non delegittima l’intera categoria. Urgono consapevolezza ed una politica tesa alla regolarizzazione di una delle forme piu’ importanti di immigrazione in Italia di cui non si può più fare a meno” – ha concluso Gassani.

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