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Lampedusa. Via allo sgombero del Centro di accoglienza

L'annuncio via Facebook del deputato del Partito Democratico Khalid Chaouki, che si autorecluso per protesta nella struttura. Il viceministro dell'interno Bubbico: "Il governo c'è, ora servono correzioni di sistema"

Lampedusa 24 dicembre 2013 – Si sblocca la situazione del Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Lampedusa, dove stamattina è iniziato il trasferimento dei profughi verso Centri di Accoglienza per Richeidenti Asilo in altre località italiane.

L'annuncio della svolta è stato dato  via Facebook da Khalid Chaouki, il deputato del Pd che da domenica scorsa è rimasto per protesta all'interno del Centro.

"++ INIZIANO I TRASFERIMENTI DA #LAMPEDUSA. .. DUE VOLI E DOVREMMO ESSERE RIUSCITI FINALMENTE A LIBERARE QUESTO CENTRO ENTRO OGGI. GRAZIE A CHI IN QUESTE ORE STA SOSTENENDO QUESTA NOSTRA BATTAGLIA COMUNE E GRAZIE AL GOVERNO PER AVERCI ASCOLTATO! BUONGIORNO DA #LAMPEDUSA" ha scritto Chaouki, allegando questa foto:

 

 Foto: ++ INIZIANO I TRASFERIMENTI DA #LAMPEDUSA. .. DUE VOLI E DOVREMMO ESSERE RIUSCITI FINALMENTE A LIBERARE QUESTO CENTRO ENTRO OGGI. GRAZIE A CHI IN QUESTE ORE STA SOSTENENDO QUESTA NOSTRA BATTAGLIA COMUNE E GRAZIE AL GOVERNO PER AVERCI ASCOLTATO! BUONGIORNO DA #LAMPEDUSA

Secondo le prime informazioni, i trasferimenti dovrebbero interessare circa duecento profughi. I primi cento partiranno in mattinata per Palermo, gli altri nel pomeriggio per Roma o Milano. Ancora non è chiaro se e quando partiranno anche i superstiti del naufragio del 3 ottobre impegnati come testimoni nel procedimento giudiziario contro uno degli scafisti.

"Entro oggi, il Cie di Lampedusa verrà svuotato dalla presenza di circa 200 migranti” conferma il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico. “Resteranno – spiega – solo i 17 superstiti del naufragio del 3 ottobre, non ancora identificati con certezza e in attesa di essere ascoltati dalla magistratura agrigentina. Ma anche per loro, d'intesa con l'autorità giudiziaria, stiamo cercando un'altra soluzione di accoglienza".

Il trasferimento, secondo Bubbico, è “la conferma dell'impegno del governo e della capacità operativa nell'affrontare questa situazione. I recenti episodi che hanno provocato l'indignazione di tutti non devono mai mettere in ombra la straordinaria capacità del nostro sistema di garantire protezione e rispetto della dignità della persona umana. Proprio le ultime vicende hanno però evidenziato l'esigenza di procedere a correzioni di sistema".

Nel centro di accoglienza e primo soccorso di Lampedusa c'erano persone trattenute da quasi tre mesi, mentre di norma i profughi dovrebbero rimanere in centri di questo tipo al massimo per quattro giorni, per essere poi trasferiti nei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo, che garantiscono condizioni migliori. Le partenze di oggi svuoteranno la struttura, liberando posti per altri profughi che verranno soccorsi in mare o che arriveranno sull'isola a bordo di uno dei barconi che attraversano il Mediterraneo.

La ministra per l'integrazione Cècile Kyenge esprime "soddisfazione per il trasferimento dei migranti dal centro di Lampedusa verso altre strutture. Gli ultimi fatti – dice – confermano la necessità di modificare un sistema che ha portato tensioni e difficoltà all’interno dei centri".

"La mia attività,  di concerto con quella del Governo, è impegnata sul ripensamento ed il miglioramento della misure di accoglienza, sulla predisposizione di iniziative di integrazione a favore di quanti ottengono una qualche forma di protezione e sulla costruzione di un’architettura istituzionale in grado di rispondere alle dimensioni della sfida" aggiunge la ministra, che vuole essere "da stimolo affinché il Governo rafforzi le attività di monitoraggio, in collaborazione con le istituzioni locali nei cui territori sono attivi i centri, al fine di garantire il rispetto delle norme in campo di accoglienza da parte delle cooperative aggiudicatarie dell’appalto e per un adeguamento agli standard europei".

"Per quanto riguarda i CIE (centri di identificazione ed espulsione) – conclude Kyenge  – il decreto “Svuotacarceri” contiene alcune novità per ridurre o eliminare i tempi di permanenza dentro i centri, agevolando l’identificazione delle persone detenute senza il passaggio alle strutture di trattenimento".

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