Stefano Camilloni
Arazzi, sculture tessili e installazioni: a Roma, ‘il cammino e il fuoco della speranza’ nelle opere di Marussia e Tania Kalimerova
Roma – 30 giugno 2009 – ”L’ispirazione artistica dalla terra d’Orfeo”, è il nome della rassegna d’arte tessile allestita, fino al 4 luglio, presso la Sala Egon von Furstenberg di Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma. Organizzata in occasione della celebrazione per i 130 anni di rapporti diplomatici tra Bulgaria e l’Italia, la mostra raccoglie le opere di due artiste contemporanee bulgare di prestigio internazionale: Marussia Kalimerova e la sorella Tania. Due artiste di cui una rappresenta l’antica arte bulgara, l’altra i forti legami con il suo paese, la Bulgaria, e l’arte universale italiana attraverso la sua vita in Italia dal 1980.
Le opere raccontano il fascino dell’arte tessile dagli anni Ottanta ad oggi. La mostra è curata dalle associazioni ”Iniziative Musicali Internazionali” e ”Texfilart”, in collaborazione con l’Ambasciata della Bulgaria in Italia. Le artiste esporranno 16 arazzi, 26 sculture tessili e 2 installazioni: il Cammino della speranza e il Fuoco della speranza. L’esposizione rappresenta una delle poche proposte dedicate all’affascinante arte della fibra. Lo spirito dell’iniziative è quello di affrontare e diffondere i valori di questa espressione artistica. La mostra inizia a Roma per poi continuare in Italia e in altri Paesi stante anche la provenienza culturale delle artiste.
Marussia e Tania hanno infatti lavorato e ampliato i loro orizzonti prima in Bulgaria alla Scuola di Marin Varbanov e poi in Australia, Cina, America, Belgio, Francia, Svizzera e Austria. Non a caso l’esposizione delle loro opera è patrocinata dal Parlamento Europeo, dal ministero per i Beni e le Attività Culturali, dall’Ambasciata della Bulgaria a Roma, dall’ Ambasciata Italiana a Sofia, dalla Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport, dal Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali, dall’ Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, dall’Istituto di Cultura Italiano a Sofia e dalla Galleria Nazionale di Sofia.
