Roma, 13 ago. – (Adnkronos) – Lavora come responsabile del personale in un albergo sul lungomare di Latina, ma quando un cliente dell’hotel lo chiama ‘sporco negro’ e la direzione non crede alla sua storia si licenzia. E’ la storia che Ali Shadadi, 37 anni, nato in Congo, da 11 anni in Italia, racconta ad Articolo 21 e che sarebbe accaduta sabato scorso nel capoluogo pontino. Ali Shadadi, si legge sul sito dell’associazione, ”ha il permesso di soggiorno, e attende di diventare cittadino italiano. Fa il mediatore culturale, e nel frattempo e’ responsabile del personale in un albergo sul lungomare di Latina. Una storia di bella immigrazione, e di buona integrazione. Fino a quando non incontra sulla sua strada un uomo. E’ cliente nel suo albergo, dove conduce una vita particolare: si sveglia tardi, esce di notte, ha strane frequentazioni. Un giorno, uno dei tanti, si sveglia tardi: la cucina e’ chiusa, ma pretende di mangiare. La cuoca gli dice di rivolgersi ad Ali, che gestisce la sala: e’ lui che puo’ decidere. L’uomo, inspiegabilmente, perde la testa, e si scaglia contro Ali. Lo aggredisce e lo insulta: ‘sporco negro, non puoi comandare tu!’ Sostiene addirittura di avere una pisola. La sala e’ gremita, ma le reazioni sono poche. Piu’ tardi, Ali va a lamentarsi in direzione, dove la risposta e’ una porta sbattuta in faccia: non possiamo fare niente. Non solo. Non abbiamo le prove che le cose siano andate come racconti tu. Ali si licenzia. Perche’ non sente piu’ la fiducia nei suoi confronti. Sporge denuncia in questura, dove lo avvertono che non ha le prove, e che rischia addirittura una controdenuncia. Perfino il sindacato se ne lava le mani: e’ una questione personale, non possiamo farci niente. Ma Ali spiega: ‘In cuore mio so che ho comunque vinto, perche’ ho difeso la mia dignita””.
LATINA: CLIENTE LO CHIAMA ‘SPORCO NEGRO’ MA NESSUNO GLI CREDE E LUI SI LICENZIA
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