Roma, 26 mag. – (Adnkronos) – Le cooperative ricorrono molto
poco agli ammortizzatori sociali. Lo ha sottolineato il presidente di
Confcooperative Luigi Marino nel corso dell’assemblea annuale,
sottolineando che su 506.000 persone occupate meno dell’1% ha fatto
ricorso agli ammortizzatori. ”La cooperazione -ha spiegato- si
ripropone come utile strumento di politica industriale: alternativa
possibile di rilancio produttivo, anziche’ di gestione assistenziale
delle difficolta’ aziendali. L’auspicio e’ che si trasformino in una
comprensione rispettosa e realistica della funzione sociale ed
economica da esse svolta”.
Marino si e’ poi soffermato sul lavoro degli immigrati. ”Del
lavoro degli immigrati -ha spieagto- l’Italia ha bisogno e non
dobbiamo avere paura di cio’ di cui abbiamo bisogno. Nelle nostre
cooperative e nella cooperazione in genere, i lavoratori immigrati
trovano occupazione stabile e regolare (il 18% degli addetti),
diventano soci, diventano amministratori, hanno cominciato a diventare
dirigenti del movimento cooperativo”.
Quanto alla riforma del sistema contrattuale Marino ha detto che
si tratta di ”un passo importante, al quale abbiamo contribuito con
convinzione. E’ un passo nella sussidiarieta’ economica, che aumenta
l’adattabilita’ delle imprese e del lavoro. Tuttavia, di fronte alle
diseguaglianze, sindacati e imprenditori invocano politiche
redistributive maggiori, investimenti in formazione e in ricerca,
nell’istruzione e nella innovazione, e la riduzione della pressione
fiscale. In questa strettoia, nella morsa di aspettative a volte
contrastanti, l’Italia e’ zavorrata dal suo immane debito pubblico”.
(segue)
(Vgr/Col/Adnkronos)
26-MAG-09 11:03