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Lavoro. La crisi colpisce anche gli stranieri, ma rimangono indispensabili

Calano gli occupati tra gli immigrati, dal 61,5% del II trimestre 2012, al 58,1% del II 2013. La nota semestrale sul mercato del lavoro

Roma – 20 dicembre 2013 – Nell’ultimo  anno, l’occupazione degli stranieri pur centrale in molti settori, ha risentito della crisi del mercato del lavoro, anche se in forme meno accentuate rispetto agli italiani.

È quanto si legge nella "Nota semestrale sul mercato del lavoro degli immigrati in Italia", redatta dalla Direzione Generale dell'Immigrazione e delle Politiche dell'Integrazione e presentata oggi a Roma dal Ministro Enrico Giovannini, dal Viceministro Maria Cecilia Guerra e dal Direttore Generale Natale Forlani.

Con riferimento al tasso di occupazione, si è passati dal 61,5% del II trimestre 2012, al 58,1% del II 2013. Calo confermato anche dai valori assoluti, con qualche eccezione.

 Negli ultimi 12 mesi (II 2012 – II 2013), si registra una crescita del l’occupazione nel settore dei  Servizi alla  persona e familiari per la sola componente  extracomunitaria (+ 21.838 unità) e nel Commercio per la sola  componente comunitaria (+12 .391 unità) , mentre negli altri comparti l’occupazione straniera  in termini assoluti  è in diminuzione : in particolare nel l’ Industria in senso stretto ( – 33 mila occupati stranieri) e nelle Costruzioni ( – 18 mila circa), settori in cui si registrano rilevanti ridimensionamenti  anche per la componente italiana (per  quest’ultima il calo in un anno è stato pari a 212.500 unità nelle  Costruzioni e di circa 78 mila nell’ Industria ).

Non è dunque un caso che si registrino, sempre nel II trimestre 2013, oltre 500 mila  cittadini stranieri in cerca  di occupazione , quota che proprio nell’ultimo anno è aumentata di 140 mila unità.  Al dato sulla disoccupazione si somma la crescita della popolazione straniera inattiva che ha raggiunto quota  1,250 milioni circa (+86 mila unità tra il II trimestre 2012 e il II trimestre 2013) ,  crescita cha ha interessato  soprattutto la componente Extra UE (+55 mila) , dovuta al fenomeno dei ricongiungimenti familiari, all’aumento  del numero di str anieri di “seconda generazione” ed alle quote di ingresso non programmate di popolazione  straniera non comunitaria quali, profughi, persone richiedenti asilo politico o ingressi per motivi familiari.

Non è  da escludere, per altro, come sta avvenendo per la popolazione italiana, che anche per gli stranieri extracomunitari si verifichi uno spostamento dalla inattività alla ricerca attiva di lavoro, proprio in relazione alla  crisi economica, fenomeno destinato a far aumentare anche significativamente il già elevatissimo tasso di  disoccupazione (17,9% nel II trimestre 2013 e in costante crescita).

Nonostante il quadro del mercato del lavoro degli stranieri nell’ultimo anno mostri segnali di sofferenza, se si  osservano gli andamenti su un periodo di tempo più ampio, si nota come la presenza degli immigrati nel  mercato del lavoro italiano è diventata sempre più rilevante . A partire dagli anni 2000, gli stranieri  hanno assorbito buona parte della crescita dell’occupazione sino al 2007 e compensato la caduta dell’occupazione italiana nel corso della crisi economica degli anni recenti.

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Nota semestrale sul mercato del lavoro degli immigrati in Italia
Abstract
 

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