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Le Ong del soccorso in mare parte civile nel processo Cutro: “Stop alla negligenza, rispetto del diritto internazionale”

Roma, 30 maggio 2025 – Una coalizione di organizzazioni SAREMERGENCY, Louise Michel, Mediterranea Saving Humans, Sea-Watch, SOS Humanity e SOS MEDITERRANEE – si è costituita parte civile nel processo penale sul naufragio di Cutro, entrando ufficialmente a far parte del procedimento che punta ad accertare le responsabilità di una delle più gravi tragedie marittime italiane.

Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, al largo di Steccato di Cutro, un’imbarcazione si è inabissata provocando la morte di almeno 94 persone e un numero imprecisato di dispersi. Solo 80 persone si sono salvate. Nell’inchiesta risultano imputati sei ufficiali della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, accusati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.

Le Ong hanno commentato: “Sappiamo che per il successo delle operazioni di soccorso il fattore tempo è cruciale. I ritardi nell’intervento non sono un semplice incidente, ma una negligenza più o meno calcolata. In questo caso, le autorità italiane hanno ignorato il loro dovere di soccorso, una gravissima omissione che non può restare impunita. Non si deve più consentire che i responsabili, compresi i livelli decisionali più alti, restino indenni mentre le persone continuano a morire in mare.”

Le organizzazioni di ricerca e soccorso hanno da tempo documentato come i ritardi nell’avvio delle operazioni abbiano spesso trasformato tragedie evitabili in drammi irreparabili. Il processo, sottolineano le Ong, non deve limitarsi ai funzionari di grado inferiore, ma deve risalire l’intera catena di comando.

Oltre a supportare le famiglie delle vittime, le Ong ribadiscono la necessità di porre fine alla criminalizzazione delle persone in movimento e di ripristinare operazioni di ricerca e soccorso efficaci, auspicabilmente anche attraverso una missione europea dedicata. La protezione del diritto alla vita e il rispetto del diritto internazionale marittimo devono essere al centro delle decisioni politiche.

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