Il Carroccio presenta due proposte di referendum per abrogare la legge Mancino e impedire l’accesso degli stranieri ai concorsi pubblici. E intanto organizza fiaccolate in quaranta città con lo slogan “Stop immigrati! Più lavoro”
Roma – 13 febbraio 2014 – Partono i referendum in camicia verde e se passassero sarebbero guai. Uno permetterebbe a leghisti, neonazisti e tanta altra bella gente di fare impunemente propaganda razzista, l’altro escluderebbe di nuovo gli immigrati dai concorsi pubblici.
La Lega Nord ha depositato ieri in cassazione cinque quesiti referendari. Vogliono legalizzazione la prostituzione, cancellare la riforma Fornero sulle pensioni, abolire le prefetture ma, appunto, anche abrogare la Legge Mancino e la norma della legge europea 2013 che permette agli immigrati lungosoggiornanti di essere assunti dalla Pubblica Amministrazione.
La Legge Mancino, per intenderci, è quella che punisce “chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorita' o sull'odio razziale o etnico” e chi “ in qualsiasi modo, incita alla discriminazione o all'odio”. “Dal nostro punto di vista – ha spiegato il segretario leghista Matteo Salvini – le idee, anche le più assurde non si processano, ma si contestano”.
Quanto al referendum sugli immigrati nella PA, il segretario l’ha presentato come un referendum “alla Svizzera”. Un riferimento alla consultazione promossa dal partito populista elvetico UDC che porterà a una riduzione degli ingressi di lavoratori stranieri nella Confederazione, con un impatto molto duro anche sui tanti frontalieri italiani.
La raccolta delle firme per i referendum (Salvini spera di raccoglierne “3 milioni”) inizierà a marzo, in piena campagna elettorale per le europee. Intanto, domani sera a Brescia la Lega Nord festeggerà San Valentino con una fiaccolata intitolata “Stop immigrati, più lavoro!" Sabato si replica in altre quaranta città.
EP