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Lega Nord: “Sì alle espulsioni dei rom”

Maroni: "Risoluzione Ue riguarda Francia e non Italia" ROMA, 10 settembre 2010 – "Sì alle espulsioni", hanno gridato in coro, a gran voce, gli eurodeputati della Lega Nord, dopo l’approvazione, nell’emiciclo di Strasburgo, della risoluzione presentata dai gruppi della sinistra europea, sulla situazione dei rom e sulla libera circolazione in Europa.

Sdegno per il voto che condanna le espulsioni e’ stato espresso dal capodelegazione della Lega Nord e copresidente del gruppo Eld, Francesco Speroni, secondo cui "tale risoluzione non ha alcun fondamento giuridico: siamo di fronte al solito trucco delle sinistre europee che, anziche’ andare nelle sedi competenti, ossia i tribunali, muovono accuse di violazioni giuridiche inesistenti, facendo davvero una gran brutta figura".

"Se passassero i principi di questa risoluzione – ha aggiunto Speroni – cadrebbero il concetto di frontiera e di Stato nazionale e sia noi sia la maggioranza dei cittadini europei non vogliamo rinunciare ne’ agli Stati nazionali, ne’ alla loro tutela. Molti deputati della sinistra europea hanno influenza sui loro rispettivi governi, quindi, invece di fare risoluzioni, sarebbe meglio che facessero pressione su di essi, di modo da accogliere cittadini romeni e bulgari a casa loro e non in quella degli altri".

"L’approvazione della risoluzione presentata dalla sinistra europea e’ grave e ci porta, inevitabilmente, ad accusare i nostri colleghi di cecità", ha fatto eco Claudio Morganti, mentre secondo il collega Oreste Rossi "questo voto testimonia la completa mancanza di concretezza da parte dei colleghi di sinistra, nell’affrontare un tema caro ai cittadini, forse per loro troppo popolare da comprenderne le ragioni piu’ profonde, abituati come sono alla vita ovattata dei palazzi di vetro".

MARONI, RISOLUZIONE PARLAMENTO UE RIGUARDA FRANCIA NON ITALIA
"La risoluzione del Parlamento europeo sull’espulsione dei cittadini comunitari romeni e’ contro la Francia, non contro l’Italia". E’ quanto sostiene il ministro dell’Interno Roberto Maroni, intervenuto alla manifestazione ‘Atreju’ al Celio di Roma. "Il Parlamento Ue – spiega Maroni – invita al Francia a porre termine a quelle che definisce espulsioni ma che in realta’ si tratta di rimpatri volontari incentivati". Quanto all’Italia, "vi e’ solo un passaggio nel quale si fa riferimento al nostro paese dove si censura il ministro dell’Interno per il semplice fatto che io abbia annunciato l’intenzione di chiedere all’Unione europea norme piu’ rigorose per regolamentare la questione dell’immigrazione. La mia e’ una richiesta che ritengo essere una proposta condivisibile, di certo non e’ un reato…".

Per il titolare del Viminale, "esiste una direttiva Ue che regolamenta la circolazione, il diritto di soggiorno e la residenza permanente all’interno dei paesi dell’Unione europea: i primi due non sono condizionabili e rientrano nel limite dei tre mesi mentre per la terza si richiedono un lavoro e risorse economiche sufficienti per se e per i famigliari. Ma la direttiva Ue non da’ agli Stati gli strumenti per rispettarla: io ho solo chiesto di integrare la direttiva Ue con strumenti che consentano di renderla davvero efficace. Per il resto -conclude Maroni- si tratta di accuse trite e ritrite nei miei confronti di razzismo e xenofobia".

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