Fedriga: "Garantire maturazione identitaria dei bambini". Serracchaini: "Difesa della razza?" Roma – 19 luglio 2010 – Il tetto introdotto dal ministro Gelmini nella scuola dell’obbligo non basta. Secondo le camice verdi bisogna contingentare anche il numero di bambini stranieri in asili nidi, scuole d’infanzia e centri estivi comunali.
La proposta è stata lanciata venerdì scorso a Trieste da Massimiliano Fedriga, deputato e segretario provinciale della Lega Nord. "Studi sociologici – ha spiegato – affermano che il limite per garantire a tutti un buon livello di apprendimento dovrebbe essere del 10%. Noi siamo invece dell’idea che si possa verificare l’efficacia del tetto al 30%, quota peraltro esattamente in linea con le scelte del ministro Gelmini".
Fedriga ha detto che a Trieste in alcuni nidi i figli degli immigrati sono oltre la metà degli iscritti, un "dato allarmante” al quale rispondere con il tetto e un eventuale "ricollocamento in sezioni diverse" delle eccedenze. Il parlamentare leghista assicura di avere già l’appoggio dell’Udc, ma non quello del Popolo delle Libertà.
Ma qual è l’allarme secondo Fedriga? Quali sono i rischi correrebbero i bimbi italiani crescendo insieme a ‘troppi’ figli di immigrati? "L’obiettivo – ha spiegato – è garantire una corretta maturazione identitaria dei bambini, senza che questi siano costretti a interfacciarsi con situazioni in cui modelli di riferimento culturali e antropologici diversi dal nostro diventano prevalenti".
"Le pseudo argomentazioni ‘scientifiche’ avanzate da Fedriga a sostegno della sua proposta ricordano quelle dei redattori della ‘Difesa della razza’, la rivista fascista che divulgava il verbo razzista in Italia’ attacca Debora Serracchiani, deputata del Partito Democratico. Il tetto negli asili, continua l’esponente del Pd, ”prima ancora che politicamente censurabile, è umanamente sconvolgente"
Elvio Pasca