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Letta: “L’emergenza riguarda tutti, l’Europa non resti a guardare”

“Se lo fa, muore”. “Al Consiglio Europeo chiederemo impegni precisi, no a compromessi al ribasso”

Roma – 22 ottobre 2013 –  Dinanzi al dramma di Lampedusa “non possiamo conformarci a quella ‘globalizzazione dell'indifferenza’ sulla quale da Papa Francesco sono giunte parole durissime e appropriate. Ancor di più non possiamo consentire che essa si trasformi nell'europeizzazione dell'indifferenza. L'Europa per la sua stessa storia, per le sue più profonde e nobili ragioni fondative non può stare a guardare: se lo fa, l'Europa muore”.

Lo ha detto stamattina alla Camera il presidente del Consiglio Enrico Letta, anticipando temi del Consiglio Europeo del 24 e del 25 ottobre. Un incontro tra i capi di Stato o di governo dell’ Ue che avrà in agenda innanzitutto l’immigrazione.

“Manca la consapevolezza – ha spiegato – che tutta l'Unione, non soltanto i Paesi del Mediterraneo, debba avvertire questa emergenza come la propria emergenza, questo problema come il proprio problema europeo. Le coste siciliane e l'isola di Lampedusa non sono la periferia italiana, sono l'avamposto del continente, la frontiera comune e violata, il primo lembo di Europa”.

 “Porteremo al Consiglio la testimonianza diretta, spaventosa, di quanto accade oggi nel Mediterraneo, con un pensiero molto netto: nessuno si illuda che queste tragedie siano episodi occasionali o destinati a esaurirsi con l'arrivo del cattivo tempo. Sono l'epilogo di una fuga di massa. Nessuno da solo può farcela. Ogni volta che avviene quanto accaduto nelle settimane scorse, la campana suona per tutti: per l'Europa unita e per ciascuno dei suoi Stati membri, anche il più lontano del Mediterraneo”.

Letta ha detto che al Consiglio l’Italia chiederà “quattro impegni precisi”. Innanzitutto, “riconoscimento che il dramma di Lampedusa e delle coste mediterranee è questione europea”. Quindi “misure immediate per mettere in atto la rete europea di sorveglianza delle frontiere esterne, Eurosur e rafforzare soprattutto l'operatività di Frontex, con l'avvio di una grande operazione nel Mediterraneo e l'aumento delle risorse stanziate dagli Stati membri”.

“In terzo luogo, chiediamo che la task force Italia-Commissione, che sarà costituita giovedì, aperta agli Stati membri interessati, elabori un piano d'azione per la gestione dell'emergenza migratoria nel Mediterraneo in questa crisi, che contempli il rafforzamento di Frontex, la lotta alla tratta degli esseri umani, la cooperazione con i Paesi di origine e di transito, la gestione soprattutto dell'emergenza dei minori non accompagnati, che rappresenta per noi, oggi, il dramma più grande dentro un dramma ancora più grande”.

Infine, “vogliamo che l'Unione europea investa tutto il suo peso politico nel dialogo con gli Stati vicini del Mediterraneo, per integrare le questioni migratorie negli accordi di cooperazione, concludere partenariati per la mobilità e la sicurezza con gli Stati della sponda sud, favorire il ritorno e il reinsediamento dei migranti nei Paesi di origine e di transito”.

Al di delle misure specifiche e immediate, secondo Letta serve “ una riflessione generale sulle politiche comuni di asilo e di immigrazione dell'Unione. Sono adeguate queste politiche ? Io credo di no. In che modo possiamo migliorarle è un imperativo centrale e urgente: farà parte questo tema del semestre di Presidenza italiano e, prima di quello italiano, di quello greco”.

“Mediterraneo e politiche di asilo e immigrazione – ha concluso il premier – saranno il centro delle politiche di questo 2014. Per noi questa è una grande priorità, deve essere la grande priorità del 2014. la discussione giovedì e venerdì sarà decisiva per mettere sui binari giusti questa discussione e non accetteremo a Bruxelles compromessi al ribasso”.
 

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