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Lettera di Kyenge alla moglie di Emmanuel, migrante ucciso a Fermo

Roma, 11 luglio 2016 – “Cara Chinyery, l’odio ha distrutto il tuo progetto di vita con Emmanuel, ma non distrugga i vostri sogni. Oggi saro’ con te al funerale di Emmanuel per dirti questo: porta a termine quel viaggio che iniziasti con il tuo Emmanuel. E’ solo l’amore a dare questo genere di forza. L’amore e’ in grado di ricostruire cio’ che l’odio ha distrutto. Un amore che porterai sempre con te. Quello verso il tuo Emmanuel, quello delle persone che hai lasciato, quello delle persone che hai incontrato e che incontrerai in Italia. Quell’amore, cosi’ grande, non si spenga con Emmanuel, vinto tragicamente dall’odio”. Inizia cosi’ la lettera che l’europarlamentare Cécile Kyenge consegna a Chinyery, moglie di Emmanuel Chidi Nnamdi, il migrante nigeriano ucciso a Fermo dopo aver reagito a insulti razzisti rivolti alla sua compagna di vita, in occasione dei funerali celebrati nel Duomo della cittadina marchigiana. “Non arrenderti – prosegue la lettera dell’ex ministro -, non farti derubare del futuro che hai sognato con lui, ridipingilo qui in Italia dove avevi scelto di vivere con Emmanuel, dopo essere fuggiti dalla Nigeria. Rimani in Italia. Non diamola vinta ai predicatori d’odio. L’Italia e gli italiani non sono razzisti e lo dimostra il grande abbraccio che questo Paese ti ha dato, chiamando cio’ che vi e’ accaduto ed e’ accaduto ad Emmanuel con il proprio nome: un’aggressione di matrice razziale. L’Italia non e’ un Paese razzista, ma c’e’ purtroppo chi sta provando irresponsabilmente ad avvelenare i pozzi del futuro, cavalcando il malessere sociale del Paese, che ha altre cause, per lucrarne elettoralmente con discorsi d’odio razziale verso immigrati e rifugiati, indicati come capro espiatorio dei mali del Paese. Rimani in Italia e realizza qui il tuo sogno di diventare medico. Anche io sono arrivata in Italia con una grande valigia azzurra, vuota, ma piena del mio sogno di diventare medico.

“Come te – prosegue la letttera – se avessi potuto realizzarlo li’, in Congo, sarei rimasta nel mio Paese d’origine per realizzare li’ mio sogno a cui sentivo di avere diritto. Tu hai diritto a essere felice e realizzare il sogno di diventare medico. Realizzalo qui. Tanti, nella vita piena che mi auguro e sono certa tu vivrai, ti ricorderanno i tuoi limiti, la tua provenienza, cosi’ come molti hanno fatto con me: prima di fronte alla mia determinazione ad essere un medico, fuori dagli schemi della mia societa’ di provenienza e della societa’ di approdo, poi come politico e prima donna nera ministro della Repubblica italiana e, ancora, nel nuovo impegno al Parlamento Europeo. Con la incommensurabile determinazione e quella forza che deriva solo dall’amore che si intende donare verso il prossimo, nel servizio verso chi e’ piu’ debole, tutto e’ possibile. Anche che una ragazza arrivata in Italia senza nulla diventi Ministro della Repubblica italiana. Anche superare questo tragico lutto, per amore: accetta la borsa di studio offerta dall’Universita’ di Ancona e diventa medico, ti aiuteremo, salverai domani vite umane e aiuterai i piu’ deboli. In Italia. E’ il messaggio d’amore piu’ bello per Emmanuel e la risposta piu’ forte ai nostrani predicatori d’odio. Servira’ anche all’Italia, che io amo e che tu sono certa imparerai ad amare come tuo Paese d’adozione. Cécile”.

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