Elvio Pasca
Soldi della cooperazione per far tornare a casa gli immigrati disoccupati. Mazzatorta (Lega): "Aiutiamo gli stranieri a casa loro" Roma – 4 marzo 2009 – Collaborazione nella lotta all’immigrazione clandestina, disponibilità a far scontare nelle proprie galere le pene dei connazionali condannati in Italia, programmi per il rientro degli emigranti rimasti senza lavoro. Sono le tre condizioni che daranno ai Paesi in via di sviluppo la precedenza nell’assegnazione degli aiuti italiani.
È quanto si legge nel disegno di legge sullo sviluppo economico approvato stamattina dal Senato, che ora passerà all’esame di Montecitorio. L’articolo 10 è dedicato alla Cooperazione allo sviluppo internazionale e prevede l’intervento italiano per superare "criticità di natura umanitaria, sociale o economica" in alcune aree del mondo.
Il governo individuerà quali Paesi aiutare, ma a fare la differenza sarà proprio l’atteggiamento dei Paesi in via di sviluppo sul fronte dell’immigrazione.
"È data priorità – spiega il ddl – ai Paesi che hanno sottoscritto accordi di rimpatrio o di collaborazione nella gestione dei flussi dell’immigrazione clandestina ovvero diretti ad agevolare l’esecuzione delle pene detentive delle persone condannate in Italia presso gli istituti esistenti nei luoghi di origine delle medesime”. Inoltre, grazie a un emendamento leghista, “è attribuita priorità ai progetti con i paesi terzi per il rimpatrio volontario degli stranieri titolari di permesso di soggiorno che si trovino in stato di disoccupazione a causa della crisi economica".
Soddisfatto il senatore del Carroccio Sandro Mazzatorta, tra i firmatari dell’emendamento. "Con l’approvazione della nostra proposta – dice – poniamo un primo tassello verso l’attuazione concreta della politica che sosteniamo da sempre e cioè aiutare gli stranieri a casa loro".
EP
