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Lombardia, approvata la norma “anti-kebab”

Negozi chiusi non oltre l’una del mattino e divieto di consumare sui marciapiedi fuori dai locali. Sanzioni fino a 3 mila euro

MILANO, 22 aprile 2009 – E’ stata approvata dal consiglio regionale lombardo la legge sulla vendita di alimenti destinati all’immediata consumazione, o, come si è resa nota negli ultimi mesi, la norma "anti-kebab".
Un giro di vite che prende di mira non solo kebaberie e take-away, ma anche gelaterie, pizzerie d’asporto, rosticcerie e piadinerie.

Un provvedimento che secondo la maggioranza di centrodestra serve a regolamentare le attività artigianali (come appunto quelle dei venditori di kebab, ma anche le gelaterie, le rosticcerie, le pizzerie d’asporto) che producono e vendono generi alimentari permettendo di consumarli immediatamente. La particolare condizione di attività artigianali permetteva, secondo la maggioranza che ha promosso la legge, sostanzialmente un regime di concorrenza sleale rispetto ai bar e ai pubblici esercizi, sottostanti a regole piu’ strette in particolare riguardo agli orari di chiusura.

Con l’approvazione della nuova norma, le attività artigianali di produzione e trasformazione alimentare che effettuano vendita diretta al pubblico per l’immediata consumazione, d’ora in poi potranno effettuare tale attività solo se accessoria alla produzione e alla trasformazione. Avranno inoltre come limite di apertura l’una di notte. Posate e bicchieri dovranno essere "usa e getta" e sarà vietato consumare sui marciapiedi fuori dai locali. Le pene sono molto alte, fino ad un massimo di 3 mila euro per i trasgressori.

Dure le critiche da parte dell’opposizione, che pure ha ammesso un leggero miglioramento del testo di legge originario nel corso del passaggio in commissione e della seduta consiliare: "E’ una legge totalmente inutile – ha lamentato Stefano Zamponi dell’Italia dei Valori -. Una vera e propria marchetta a favore di un partito, la Lega, che prende legnate sui fatti di sostanza e deve quindi sbandierare come successo la chiusura dei phone center o la limitazione dei kebab. Fa pensare che un partito chiama ‘Popolo delle Liberta” sostenga questo provvedimento, che di fatto va a limitare e creare problemi e difficolta’ agli artigiani della nostra regione".

Secondo il capogruppo del Pd Carlo Porcari "il giudizio di fondo rimane negativo: quello che cambia dopo l’approvazione di questa legge è che siamo un po’ meno liberisti e un po’ meno federalisti, visto che la legge introduce deroghe ai Comuni ma lo fa su una materia che ora come ora è già di competenza degli enti locali. In pratica andiamo a limitarli e poi a dare loro qualche deroga". Mentre per Osvaldo Squassina di Rifondazione Comunista "si è andati a fare una legge che complica inutilmente e genera confusione per tutti. Una legge che va contro il desiderio e le necessità di cittadini e artigiani". "Penalizzante per tutti. Ci vietano pizza e birra — aggiungono dal centrosinistra Carlo Monguzzi dei Verdi e Ardemia Oriani del Pd —. Ve l’immaginate fuori dalla panzerotteria di Luini, dietro al Duomo, a mezzogiorno? O da Chocolat dietro alla stazione Cadorna, dove c’è la ressa in strada, inverno ed estate, di gente che gusta un cono di gelato? Ci penseranno i vigili ad allontanare gli avventori?"

Per il relatore Carlo Saffioti, invece, "la norma approvata da’ risposte a problemi esistenti, problemi su cui i cittadini ci chiedono di intervenire. Dalla concorrenza tra i vari esercizi al disturbo della quiete pubblica". Soddisfatto anche Daniele Belotti della Lega: "Fino a ieri – spiega – le attività artigianali, che somministrano generi alimentari di propria produzione, come ad esempio i kebab, potevano esercitare la loro attività senza limiti di orari. Da oggi, in Lombardia, non è più così. Salvo deroghe comunali, questi esercizi dovranno rispettare la fascia oraria di apertura compresa dalle ore 6 alle ore 1".

Stefano Camilloni

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