Roma, 18 settembre 2024 – Il Consiglio Regionale della Lombardia ha bocciato due mozioni presentate dall’opposizione riguardanti l’introduzione dello Ius Scholae, un meccanismo che avrebbe potuto consentire la cittadinanza italiana a circa 900mila studenti stranieri che frequentano le scuole nel Paese. Nonostante il riconoscimento che si trattasse di una misura parziale, l’intento dell’opposizione era quello di stimolare il governo nazionale verso una riforma più ampia della normativa sulla cittadinanza.
La bocciatura delle mozioni ha evidenziato una spaccatura all’interno del centrodestra, con Forza Italia al centro della polemica. Il partito, infatti, aveva espresso tramite il suo segretario nazionale, Alberto Tajani, il supporto per la cittadinanza basata su un periodo di studio in Italia, ma in Consiglio Regionale ha votato contro le mozioni, in linea con gli altri partiti della coalizione, Lega e Fratelli d’Italia.
Secondo Onorio Rosati di Alleanza Verdi Sinistra, il rifiuto del Consiglio Regionale rappresenta una grave mancanza politica e istituzionale: “Votando contro le due mozioni, il Consiglio si assume la responsabilità di non svolgere un ruolo attivo per la riforma della normativa sulla cittadinanza. Le mozioni avevano il merito di portare al centro del dibattito una questione di rilevante importanza politica e sociale, l’integrazione, che deve partire dalla scuola”.
Le critiche dell’opposizione
Il Movimento 5 Stelle, attraverso il capogruppo Nicola Di Marco, ha criticato duramente Forza Italia per la sua incoerenza: “Forza Italia ha disconosciuto la proposta di Tajani, piegandosi ai diktat di Lega e Fratelli d’Italia. Mentre si discute dello Ius Scholae, il centrodestra preferisce concentrarsi su provvedimenti come l’installazione di cartelli stradali in lingua lombarda, con uno stanziamento di un milione di euro, ignorando i problemi reali di migliaia di giovani stranieri nelle nostre scuole”.
Di Marco ha sottolineato l’importanza del provvedimento per i circa 200mila studenti stranieri residenti in Lombardia, che frequentano le scuole italiane ma non godono degli stessi diritti dei loro coetanei italiani. “Il Consiglio ha voltato le spalle a questi ragazzi”, ha concluso, evidenziando la frustrazione di un’opposizione che voleva mandare un segnale al governo nazionale.
Il PD: “Un’occasione mancata”
Anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Partito Democratico, ha espresso disappunto per l’esito della votazione, accusando Forza Italia di aver bloccato una riforma necessaria: “Forza Italia deve decidere cosa intende fare davvero sul tema della cittadinanza. La legge italiana va cambiata, e il Consiglio Regionale della Lombardia aveva la possibilità di mandare un segnale al Parlamento, ma ha cinicamente deciso di non farlo”.
Secondo Majorino, il no “ideologico” della destra continua a pesare sulla vita di centinaia di migliaia di giovani che, pur condividendo la quotidianità con i loro coetanei italiani, non possono accedere agli stessi diritti.