Roma – 28 maggio 2013 – L'Unione Europea deve fare di più per far rispettare i diritti umani dei migranti lungo le sue frontiere esterne e non limitarsi a fermare l'immigrazione irregolare. Lo afferma Francois Crepeau, relatore speciale dell'Onu, in un rapporto presentato a Ginevra e di cui si parlerà nel corso della 23esima sessione del Consiglio per i Diritti Umani dell'Onu, inaugurata ieri.
L'Unione Europea, sostiene il testo, e' troppo concentrata sul frenare i flussi delle immigrazioni irregolari e trascura così i diritti umani dei rifugiati. Nelle ispezioni condotte in Grecia, Italia, Turchia e Tunisia, riferisce il rapporto, sono state registrate numerose irregolarità, tra cui "procedimenti inopportuni di internamento" degli immigrati.
Crepeau ha raccomandato alla Commissione Europea di agire con mezzi legali contro gli Stati membri che non applicano gli standard europei in materia del diritto dell'immigrazione.
Anche Amnesty International, in un rapporto pubblicato qualche giorno fa, ha sottolineato che il mondo è “sempre più pericoloso per i rifugiati e i migranti”. I loro diritti “sono stati violati da governi che hanno mostrato di essere interessati più alla protezione delle frontiere nazionali che a quella dei loro cittadini o di chi quelle frontiere oltrepassava chiedendo un riparo o migliori opportunità”.
Nella scheda dedicata all’Italia dal rapporto di Amnesty International, si denuncia che “i rom hanno continuato a subire discriminazioni, a essere segregati in campi, sgomberati con la forza e lasciati senza casa”. E che “sistematicamente, le autorità non hanno protetto i diritti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti”, con riferimenti ai CIE, ai respingimenti e all’accordo con la Libia.