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L’UE presenta la lista dei Paesi sicuri per il rimpatrio dei migranti: Egitto, Bangladesh e Tunisia tra i primi inclusi

Roma, 16 aprile 2025 – La Commissione Europea ha ufficialmente presentato una proposta per l’istituzione di una lista comune dei Paesi considerati “sicuri” per il rimpatrio dei migranti, un passo significativo verso l’armonizzazione delle politiche europee in materia di asilo. Nella prima versione provvisoria dell’elenco figurano Kosovo, Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Marocco e Tunisia.

La nuova proposta, che dovrà ora essere approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione, rappresenta un primo tentativo concreto di anticipare alcuni degli elementi chiave previsti nel Patto su Migrazione e Asilo, la cui entrata in vigore è attualmente prevista per il 2026. Secondo quanto indicato dall’esecutivo europeo, la designazione di un Paese come “sicuro” non implica automaticamente che ogni cittadino proveniente da quel territorio sia escluso dalla protezione internazionale: ogni richiesta d’asilo dovrà comunque essere valutata individualmente.

Tuttavia, l’obiettivo è rendere più efficiente la gestione delle domande da parte degli Stati membri, consentendo l’applicazione di procedure accelerate o di frontiera per i richiedenti provenienti da questi Paesi, considerati generalmente a basso rischio di persecuzione. In molti casi, queste domande sono infatti destinate a essere respinte, con conseguenti ritardi nella gestione complessiva del sistema.

La Commissione ha chiarito che questa lista europea non sostituisce gli elenchi nazionali già adottati da alcuni Stati membri, ma piuttosto li integra, promuovendo una maggiore coerenza e uniformità a livello comunitario. La lista potrà essere aggiornata nel tempo, con la possibilità di includere nuovi Paesi o sospendere/rimuovere quelli che non soddisfano più i criteri di sicurezza, come nel caso di conflitti interni o tassi elevati di riconoscimento dell’asilo a livello UE.

Particolare attenzione è stata riservata ai Paesi candidati all’adesione all’Unione, come il Kosovo, che in linea di principio soddisfano i requisiti grazie al loro percorso verso la stabilità istituzionale e il rispetto dei diritti umani. Tuttavia, restano previsti meccanismi di esclusione per contesti di instabilità o criticità documentate.

Il ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, ha accolto con favore la proposta della Commissione, definendola “un successo del governo italiano”, che ha lavorato attivamente per ottenere la revisione del regolamento, sia sul piano bilaterale che multilaterale. In particolare, Piantedosi ha evidenziato la presenza di Paesi come Egitto, Tunisia e Bangladesh, già individuati dall’Italia nei propri elenchi nazionali, nonostante le critiche di alcune forze politiche. Inoltre, ha sottolineato come la proposta accolga anche l’istanza italiana di anticipare l’applicazione delle procedure accelerate previste nel Patto, analogamente al modello adottato in Albania.

La nuova strategia europea sul rimpatrio potrebbe dunque costituire un cambio di passo nelle politiche migratorie comunitarie, favorendo tempi più rapidi di valutazione delle domande e una gestione più uniforme delle migrazioni irregolari, pur mantenendo l’attenzione necessaria alle garanzie individuali dei richiedenti asilo.

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