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Luigi Sbarra (Cisl): “Su Rosarno tanta sottovalutazione”

"Sbagliato identificare la Calabria con razzismo e intolleranza" Roma, 14 gennaio 2010 – "Quanto e’ successo a Rosarno non e’ una novità: l’emergenza immigrazione era conosciuta da tutti e da anni. Era da molto tempo che il fuoco covava sotto la cenere, e c’e’ stata una sottovalutazione del fenomeno, con una corresponsabilita’ da parte di tutti".

Dopo le tensioni e gli scontri tra immigrati e italiani nella cittadina in provincia di Reggio Calabria, con il trasferimento dei lavoratori extracomunitari in diversi centri d’accoglienza in Italia, il neo-segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra, fino a lunedi’ scorso segretario regionale del sindacato in Calabria, torna, in un’intervista a LABITALIA, sui motivi che hanno acceso ‘la miccia’ dello scontro.

"A me non piace -dice Sbarra- questo gioco dello ‘scaricabarile’ delle ultime ore: noi avevamo vissuto delle prime avvisaglie dei problemi a Rosarno gia’ qualche anno fa, con primi momenti di intolleranza e di violenza. In questa citta’, secondo me, si sono concentrate piu’ cose che hanno determinato quella reazione violenta che noi condanniamo, sia se arriva dalla popolazione italiana sia se arriva dalla popolazione immigrata. La violenza va condannata, cosi’ come vanno condannati con forza tutti questi esempi decennali di intolleranza, di sfruttamento verso la popolazione immigrata".

"A Rosarno -spiega Sbarra- l’elemento che ha fatto un po’ da ‘detonatore’ e’ legato al fatto che nelle campagne di Gioia Tauro non c’e’ piu’ quella necessita’ di manodopera e di forza lavoro che veniva richiesta qualche anno fa. Il prezzo della produzione agricola si e’ notevolmente abbassato, e oggi molti imprenditori agricoli preferiscono lasciare il prodotto sulla pianta piuttosto che raccoglierlo e questo ha prodotto tensione". Ma, secondo il sindacalista, ci sono anche altri problemi che insistono da tempo sul territorio. "Va riproposta con urgenza -sottolinea Sbarra- la questione legata alla legalita’ nel mercato del lavoro; nella Piana di Gioia Tauro il lavoro nero dilaga sia per quanto riguarda gli italiani sia per quanto concerne la popolazione immigrata e, in particolare, gli immigrati sono sempre piu’ sfruttati, malmenati, malpagati".

"Tutte queste problematiche -continua Sbarra- hanno provocato questa reazione forte avvenuta su Rosarno, e su questo credo che ci sia una grande responsabilita’ delle istituzioni nazionali e locali, perche’ a Rosarno non c’e’ solo un problema di legalita’ e regolarita’ nel mercato del lavoro. Su Rosarno -aggiunge- c’e’ stata una pesante sottovalutazione anche delle condizioni di vita della popolazione immigrata, perche’ con gente che non ha casa, non ha luce, non ha acqua, non ha gas, a cui vengono a mancare le condizioni per una vita dignitosa, non ci si puo’ non aspettare una reazione".

Per Sbarra, e’ quindi arrivato il momento di guardare ‘in faccia’ la situazione, per evitare che si ripeta l’emergenza. "Bisogna assumersi -sottolinea- con grande senso di responsabilita’ questa emergenza, e bisogna tutti fare di piu’, evitando di guardare da un’altra parte, evitando di sottovalutare e mettendo al centro il tema della convivenza, della legalita’, della sicurezza, di una politica veramente incentrata su temi dell’accoglienza e dell’integrazione". Per Sbarra, e’ sbagliato identificare la Calabria con razzismo e intolleranza.

"E’ vero, la Calabria e’ la regione dove sono avvenuti i fatti di Rosarno, queste forme di intolleranza, un po’ anche di razzismo, dove la criminalita’ si e’ immediatamente inserita per creare disordine. Ma la Calabria e’ anche la terra dell’integrazione, della solidarieta’, l’unica regione ad aver approvato in consiglio regionale una legge regionale per l’accoglienza".

"E’ anche la terra dell’esperienza di alcuni sindaci della Locride -racconta il sindacalista- che hanno accolto e integrato centinaia e centinaia di immigrati, che hanno creato per loro opportunita’ di lavoro, nell’edilizia, nell’artigianato, nei servizi sociali; ed e’ quindi sbagliato individuare in questa regione l’epicentro di episodi di intolleranza, razzismo e xenofobia. La Calabria -conclude- e’ terra di accoglienza, di solidarieta’ e di integrazione. Il sindacato e la Cisl continueranno a mobilitarsi per una cultura dell’accoglienza, dell’integrazione e della convivenza".

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