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Lula: “Agli immigrati, stessi diritti dei brasiliani”

Il presidente del Brasile approva una legge che regolarizzerà da 50mila a 200mila stranieri: "una lezione al mondo sviluppato"

Roma – 9 luglio 2009 – Una lezione che il Brasile ha dato al mondo sviluppato: così il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha definito la legge per gli immigrati da lui approvata la scorsa settimana. La nuova normativa, che permetterà la regolarizzazione di migliaia di stranieri, si contrappone esplicitamente al nostrano “pacchetto sicurezza” approvato negli stessi giorni.

"Daremo agli immigrati gli stessi diritti dei cittadini brasiliani – ha detto Lula – a eccezione del voto e della possibilità di occupare una carica pubblica che restano un’esclusiva dei detentori della nazionalità”. La nuova legge consentirà di regolarizzare da 50mila a 200mila migranti. Prevede che gli quelli arrivati in Brasile prima del 1 febbraio possano ottenere un permesso di residenza provvisorio che potrà diventare permanente dopo due anni. La legge garantisce inoltre libertà di circolazione, pieno accesso al lavoro remunerato, all’istruzione, alla sanità pubblica e alla giustizia. E permette agli immigrati clandestini – per lo più peruviani, paraguayani, boliviani e cinesi – di ottenere la cittadinanza.

Lula ha fatto notare che questo provvedimento deve essere “un esempio per i Paesi che compiono rimpatri di massa o adottano politiche di immigrazione ingiuste”. Con questa legge, ha continuato il presidente brasiliano, “diciamo ai migranti che sono nostri fratelli e che si trovano qui per aiutare il Brasile a crescere. Lavoro e dignità sono la risposta che il Brasile offre agli immigrati di fronte all’intolleranza dei paesi ricchi”. Il capo dello Stato brasiliano sarà presente al G8 dell’Aquila, e in quell’occasione – ha detto – illustrerà ai ‘grandi’ del pianeta “il modo in cui il Brasile tratta gli immigrati”.

a.i.

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