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Maggiore tutela della salute di immigrati e poveri

Inaugurato oggi l’Inpm, un istituto volto a prevenire le malattie della povertà attraverso la ricerca, la formazione e l’assistenza

Roma – 9 gennaio 2008 – Nasce l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inpm). Un "tassello prezioso della politica sanitaria pubblica a favore dei più deboli e dei più vulnerabili" ed allo stesso tempo un "esempio e modello per altri paesi europei": così il ministro della Salute, Livia Turco, ha presentato questa mattina l’iniziativa. La struttura ha tra i suoi obiettivi principali quello di contrastare le malattie della povertà agendo in tre direzioni prioritarie: la ricerca, la formazione e l’assistenza.

L’istituto svolgerà attività di analisi volte a garantire la salute dei cittadini in particolare difficoltà, elaborerà programmi di formazione professionale e piani di ricerca sperimentali. Darà inoltre supporto al trattamento delle malattie della povertà nei paesi in via di sviluppo in collaborazione con l’organizzazione mondiale della Sanità. E’ prevista anche l’istituzione di una rete delle organizzazioni italiane ed europee che si occupano della promozione della salute degli immigrati.

“Questo centro – ha spiegato Livia Turco – si propone di intervenire a favore dei gruppi più vulnerabili, venendo cioè incontro a chi ancora non sa rivolgersi al servizio sanitario nazionale, a chi non è consapevole dei propri diritti e non è capace di usare l’assistenza pubblica. Si tratta soprattutto di immigrati, ma figurano anche molti italiani".

L’istituto vuole assicurare le attività di sostegno tramite strutture nelle varie regioni partecipanti. “Si tratta – ha oggi sottolineato Erio Ziglio dell’Ufficio europeo per gli investimenti per la salute e lo sviluppo dell’Oms – di investire per promuovere la salute e ridurre le in equità. Le disuguaglianze tra i vari paesi Ue crescono con una differenza di 5-7 anni di speranza di vita alla nascita tra le situazioni migliori e quelle più svantaggiate. Grandi inequità – ha detto Ziglio – emergono anche tra gruppi sociali differenti all’interno delle stesse città in Europa. Bisogna combatterle".

Dello stesso avviso anche il direttore del International Centre for migration and helth, Manuel Carballo. "Le migrazioni – ha detto – continueranno ad aumentare modificando le nostre società. E’ quindi indispensabile migliorare la pianificazione perché tenga conto dell’impatto dell’immigrazione. Solo facendo così si potranno evitare molti dei problemi sociali, politici e di salute che l’emigrazione può portare se non la si comprende e la si accetta come parte del nuovo ordine mondiale".

L’istituto parte dalla realtà dell’ospedale San Gallicano di Roma che, come ha sottolineato il ministro Turco è “luogo storico per la lotta alla povertà". “Il centro é stato subito esteso, con sedi specifiche, in Puglia e Sicilia, regioni di maggior flusso di migranti, – ha spiegato Livia Turco – ma l’esperienza sarà estesa in tutte le regioni. Immigrati, rom, senza fissa dimora, poveri, devono poter trovare nelle strutture di assistenza risposte adeguate alla loro condizione, cure ma anche informazione e progetti di formazione. L’istituto inaugurato oggi lavorerà in questa direzione".

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