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Magi (Radicali): “No a nuove strutture detenzione migranti”

Roma, 4 gennaio 2016 – “Siamo sicuri che il destino del nostro Paese debba essere quello di aprire nuovi centri di identificazione ed espulsione per trattenere e rimpatriare quanti fuggono dalla miseria in cerca di opportunita’ di vita? Davvero questo significa essere la frontiera dell’Europa sul Mediterraneo?” si chiedono Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma, al termine di una visita al Cie di Ponte Galeria a Roma, insieme al presidente della commissione diritti umani del Senato, Luigi Manconi.

“Abbiamo scelto di visitare oggi questo luogo simbolo della marginalita’ per testimoniare la nostra vicinanza alle persone trattenute e per denunciare il rischio che nuove strutture di detenzione vengano aperte nel nostro Paese”, affermano Magi e Capriccioli. “I Cie e la detenzione amministrativa si sono dimostrati in questi anni strumenti inefficaci in termini di contrasto all’immigrazione irregolare e utili solamente a provocare sofferenza e precarieta’. Nonostante cio’, a settembre scorso sono stati riaperti i centri di Brindisi e Crotone, come conseguenza dell’attuazione dell’Agenda europea sulle migrazioni.

La procedura di identificazione prevista negli hotspot, basata sulla distinzione tra potenziali richiedenti asilo e migranti economici, ha subi’to un’accelerazione e, da quanto si apprende, si ha la sensazione che si stia procedendo sommariamente, violando le normative nazionali ed internazionali sull’asilo e basandosi sul solo infondato criterio della provenienza, senza approfondire la storia individuale di ciascuno e senza garantire concretamente a tutti la possibilita’ di accedere alla protezione internazionale”, concludono i due radicali.

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