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Malta e Italia litigano, disperati in alto mare

154 immigrati soccorsi da una nave a sud di Lampedusa, che però non può attraccare: Roma e La Valletta si rimpallano la responsabilità dell’accoglienza

Roma – 17 aprile 2009 – La “Pinar”, una nave panamense che ha soccorso ieri notte 154 immigrati, uno dei quali già morto, che tentavano di attraversare con due barconi il canale di Sicilia, è ferma 25 miglia a Sud di Lampedusa, poco fuori le nostre acque territoriali. Non potrà entrare in un porto fino a quando Malta e Italia non si accorderanno su chi deve accogliere quei disperati.

Il nostro governo ritiene che i clandestini debbano sbarcare a Malta, perché il salvataggio è avvenuto in acque maltesi. Ma le autorità di La Valletta contestano questa interpretazione e spingono perché la Pinar faccia rotta verso Lampedusa, che è il porto più vicino.

La questione è diventata un caso diplomatico, alimentato da un botta e risposta tra i ministri dell’Interno italiano e maltese.

"C’e’ un contenzioso: ho interessato il  commissario Barrot affinchè intervenga perchè c’e’ un dispositivo  che consente a Malta di scaricare sull’Italia le responsabilità che  dovrebbe avere nel soccorso" ha detto oggi Roberto Maroni.   "Le aree sono ben  definite ma spesso avviene che chi deve intervenire  non intervenga e allora lo fa l’Italia. Nelle aree che non sono di  propria competenza, l’anno scorso l’Italia e’ intevenuta 80 volte  quando c’era la vita degli immigrati a rischio”.

“Obiezioni inaccettabili" ha replicato il ministro dell’Interno maltese Carmelo Mifsud Bonnici. "Negli ultimi 45 anni – ha detto Bonnici – l’Italia ha sempre rispettato l’accordo che prevede di portare gli immigrati soccorsi in mare verso il porto piu’ vicino. Adesso vedo che cerca di cambiare le regole e questo e’ non e’ accettabile. L’Italia non puo’ pretendere di risolvere il suo problema dell’immigrazione scaricandolo su di noi".

Intanto però sulla Pinar ci sono persone ferite e stremate dalla traversata, delle quali si stanno occupando due medici trasportati  a bordo da un elicottero della marina italiana.

"Non posso confermare il numero, ma so che ci sono diverse persone che stanno male", ha detto il portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati Laura Boldrini, che ha lanciato un "appello su base umanitaria alle autorità di Italia e Malta perchè consentano lo sbarco dei 154 immigrati a bordo del mercantile Pinar". "Al di là degli aspetti legali, – sottolinea Boldrini – la prima urgenza è  l’assistenza medica. E’ importante che due Stati membri dell’Unione Europea quali Italia e Malta collaborino per trovare una soluzione umanitaria condivisa".

Un appello arriva anche dal Consiglio italiano per i rifugiati. ”Siamo consapevoli – dice il presidente Savino Pezzotta – che l’Italia sta già  facendo molto per il salvataggio di vite umane nel Mediterraneo e  siamo anche d’accordo che l’unione Europea non può lasciare il nostro paese da solo ad affrontare questa situazione. Ma in questo momento  l’Italia non deve tirarsi indietro. Queste persone non possono aspettare che tra il governo italiano, il governo  maltese e le istanze europee venga risolto il contenzioso sulle  rispettive responsabilità”.


EP

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