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Maroni: “L’Italia non è razzista, episodi marginali”

Il ministro dell’Interno alla Camera. Minniti (Pd): “Un po’ di pudore non guasterebbe”

Roma – 10 ottobre 2008 – "L’Italia non è oggi un paese razzista" e le denunce degli ultimi tempi di violenze ai danni di cittadini stranieri sono "episodi enfatizzati dalla stampa". Così ieri il ministro dell’Interno Roberto Maroni, nell’informativa urgente alla Camera dei Deputati.

"L’analisi dei dati statistici, dei comportamenti delle forze dell’ordine, delle politiche d’integrazione – ha detto Maroni – attesta che l’Italia manifesta un’elevata capacità di accoglienza degli immigrati: alcuni episodi di violenza che si sono verificati negli ultimi tempi restano del tutto marginali e sono socialmente rifiutati".


L’esame dei dati in possesso del Ministero dell’Interno relativi agli ultimi 4 anni dimostrerebbe, anzi, "per il 2008 un’inversione di tendenza del numero degli atti di violenza ispirati alla discriminazione e all’intolleranza. Numero di episodi che invece nel triennio 2005-2007 aveva registrato un progressivo aumento".


Secondo Maroni, "l’Italia è il Paese che accoglie di più e meglio chi viene da scenari di guerra e le persone vulnerabili come anziani, donne e minori. E’ un diritto che loro hanno e noi lo riconosciamo più di altri Paesi europei. Sul fronte dell’accoglienza e dell’integrazione degli immigrati, l’Italia, con le sue strutture – ha aggiunto – rappresenta una ‘best practice’ a livello europeo ed internazionale. Altro che mancata accoglienza…".


Il ministro dell’Interno ha attaccato anche il  "comportamento lassista" del governo Prodi,  che sarebbe la causa principale del "rigore" messo in atto dall’attuale esecutivo. Una critica alla quale ha risposto Marco Minniti, ministro dell’Interno ombra del Pd.

"Nel 2006 e nel 2007 – ha ricordato Minniti – gli sbarchi nel nostro Paese sono significativamente diminuiti rispetto a quando governava il centrodestra, oggi sono raddoppiati rispetto allo scorso anno e la sequenza, nonostante le roboanti dichiarazioni, appare del tutto inarrestabile. Un po’ di pudore forse non guasterebbe".

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