"Sul modello integrazione italiano c’è scarsa informazione e tanti pregiudizi" ROMA, 20 ottobre 2008 – "Dal punto di vista del contrasto dell’immigrazione clandestina io faccio la faccia del cattivo. Ma c’è una faccia buona dell’Italia, che è quella dell’integrazione dell’immigrazione che funziona nei nostri piccoli comuni e nelle piccole-medie imprese, e che rende il nostro paese, in Europa, tra quelli che integrano di più".
Lo ha sostenuto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, intervenendo a Saint-Vincent all’incontro organizzato dalla Fondazione Carlo Donat-Cattin.
Maroni ha citato il rapporto della Commissione Ue, redatto dal British Council: "L’Italia è al 7/o posto su 25 paesi dell’Unione, ci è riconosciuto il fatto di aver sviluppato un buon livello di integrazione e, se si considerano i cinque paesi con il più alto tasso di immigrazione (Italia, Regno Unito, Spagna, Germania, Francia), il nostro paese è al primo posto".
Il ministro ha inoltre reclamato il fatto che "sul modello integrazione italiano c’é scarsa informazione e tanti pregiudizi, lo sport nazionale è di dipingere l’Italia peggio di quello che è, anche da questo punto di vista". Riferendosi alle politiche del governo ha aggiunto: "Affianchiamo le due politiche: quella del netto contrasto all’immigrazione clandestina e quella di sostegno all’integrazione di chi viene regolarmente e onestamente per lavorare".