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Maroni: “Nessun reato per chi è già qui”

"La legge non ha effetto retroattivo e tutela la gente per bene. Le critiche del Vaticano? Solita liturgia" Roma – 3 luglio 2009 – ”Di qua ci sono i fatti, di la’ le falsità. Nessuna colf o nessuna badante già in Italia, anche se entrata irregolarmente, sarà espulsa". Lo dice il ministro dell’Interno Roberto Maroni in una intervista a ‘Libero’ all’indomani dell’approvazione definitiva in Senato del ddl sicurezza, che l’opposizione considera in molte parti razzista e incostituzionale e il Vaticano foriero di ‘molto dolore’ e ‘difficoltà” per gli immigrati.

"Qualsiasi studente del primo anno di giurisprudenza – aggiunge l’esponente leghista – sa bene che la legge penale non ha effetto retroattivo. Pertanto, il reato di immigrazione clandestina non si può applicare a chi è già entrato in Italia anche se irregolarmente".

”Ci davano la colpa perchè gli sbarchi erano aumentati, ora che li abbiamo fermati – spiega Maroni – ci dicono che siamo razzisti. Resto sconcertato. Voglio vedere se di fronte alla firma del Capo dello Stato diranno ancora che siamo razzisti e contro la Costituzione: se sono in buona fede dovranno ammettere lo scivolone”. E comunque ”di fronte a insulti e falsita’ non intendo piu’ restare inattivo. D’ora in avanti agiro’ legalmente esattamente come ho fatto per Famiglia Cristiana che mi accusava di razzismo”.

Quanto alle critiche del Vaticano, il ministro le bolla come ”solita litania” di un monsignore (Marchetto), ”il quale ho capito che parla a nome proprio e non per conto della Santa Sede, come dimostrano le puntuali precisazioni della sala stampa vaticana. Cio’ detto, ha ragione monsignor Marchetto: questa legge portera’ dolore ai mafiosi e difficolta’ ai clandestini; di contro sara’ una legge a tutela della gente per bene”.

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